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3/15/2011 | Federico Leardini
ITALIA RICCA, GRAZIE A TRICHET - Le banche italiane saranno le maggiori beneficiarie delle manovre restrittive di politica monetaria che le banche centrali si apprestano a compiere.
A pensarla così è Jp Morgan, che in uno studio presentato oggi dal Financial Times, fa i conti in tasca ai grandi istituti di credito occidentali in presenza di uno scenario di crescita dei tassi d'interesse di 175 punti base nel corso dei prossimi due anni.
Secondo la banca americana Unicredit e Intesa Sanpaolo vedranno i loro profitti crescere dell'11% entro la fine del 2012, più del doppio delle concorrenti britanniche e spagnole, che si fermeranno al 5%.
In salita, ma sensibilmente inferiori alle due big nostrane, anche i profitti delle banche svizzere (+7,5%) e del nord europa (+6,1%).
Secondo gli esperti in condizioni di stretta dei tassi, le banche più orientate al retail sono le maggiori beneficiarie, potendo trasferire quasi tutti l'effetto di crescita del costo del denaro sui clienti, con miglioramenti notevoli per i margini.
Buone notizie per il presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari, da sempre accanito sostenitore del beneficio che i conti delle banche italiane potranno avere da una simile dinamica di politica monetaria, tanto da rifiutare a più riprese l'accesso ai Tremonti bond per rigenerare la situazione di cassa di MPS.
Tanto maggiori sono i depositi, quindi, più elevati saranno i benefici che gli istituti di credito trarranno dall'incremento dei tassi d'interesse.
Secondo Jp Morgan questa correlazione è stimabile in un incremento del 7% dei profitti per ogni punto percentuale di rialzo del costo del denaro.
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