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Titoli di Stato nelle mani di 20 banche

11/20/2012

Secondo l'ultima lista messa a punto dal ministero dell'economia, Vittorio Grilli, tante sono le banche che operano da specialisti in titoli di Stato.


Titoli di Stato nelle mani di 20 banche.

 

Secondo l'ultima lista messa a punto dal ministero dell'economia, Vittorio Grilli, tante sono le banche che operano da specialisti in titoli di Stato.

Questi 20 istituti hanno un ruolo fondamentale se soltanto si considera che lo Stato riserva ad essi riaperture d'asta il cui ammontare è pari al 10-15% rispetto a quello dei titoli di Stato offerti nell'asta principale.


I privilegi

Naturalmente un'attività di questo tipo è in grado di portare vantaggi alle banche in questione, anche perché gli specialisti vantano numerosi privilegi: corsie preferenzialiper la partecipazione ad altre emissioni in valuta e per le operazioni in derivati, accesso esclusivo alla selezione dei lead manager delle emissioni di titoli di Stato in euro, canale privilegiato nella selezione degli operatori per le operazioni di acquisto bilaterali. Attività che possono essere altamente remunerative.


Gli specialisti

A farla da padrone, all'interno della lista sono le banche americane, ben cinque. Si tratta di Citigroup, Goldman Sachs, JP Morgan, Merrill Lynch e Morgan Stanley.

A seguire ci sono tre banche britanniche, Barclay's, HSBC e Royal Bank of Scotland), tre francesi, BNP Paribas, Crédit Agricole e Société Générale, tre italiane, Banca IMI, MPS e UniCredit, due tedesche, Commerzbank e Deutsche Bank, due svizzere, Credit Suisse e UBS, una olandese, ING Bank, e una giapponese, Nomura.


I test

Non si esagera se si afferma che il successo di un collocamento dipende dalle movimentazioni di queste banche.

Per questo motivo questi istituti vengono attentamente selezionati dal Tesoro e devono superare un periodo di osservazione di sei mesi durante i quali vanno soddisfatti requisiti come la sottoscrizione di una quotadi titoli di stato italiani non inferiore al 3%, il conseguimento di una valutazione soddisfacente nell'attività svolta sul mercato secondario in termini di contributo al volume degli scambi e il supporto nelle scelte di miglioramento dell'efficienza complessiva nella gestione del debito.

 

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