Ad affermarlo è il presidente dell'Acri, Giuseppe Guzzetti che, in occasione della 88a Giornata Mondiale del Risparmio, ha sottolineato che "non siamo in presenza di una modifica del Dna degli italiani".
La riduzione della capacità di risparmio non è un problema solo italiano. Ad affermarlo è il presidente dell'Acri, Giuseppe Guzzetti che, in occasione della 88a Giornata Mondiale del Risparmio, ha sottolineato che "non siamo in presenza di una modifica del Dna degli italiani, ma del significativo accrescersi delle difficoltà nell'alimentare questa propensione alla previdenza". Oggi, infatti, registrazione, a causa della crisi, una forte riduzione dei livelli di reddito e un abbassamento della capacità di risparmio dei nostri concittadini", un fenomeno che, continua Guzzetti, "non è solo italiano".
Vietato, però, abbassare la guardia. Secondo il presidente dell'Acri, di fronte al rallentamento del risparmio "non possiamo dichiararci disarmati, né limitarci ad attendere gli effetti, che non potranno rilevarsi a breve, delle misure anticrisi, specie per il consolidamento fiscale e per tornare a crescere. Nè - continua Guzzetti - possiamo avvertire una sorta di pudore nel parlare di risparmio mentre calano i consumi e crescono i problemi del mercato del lavoro. Il risparmio è fondamentale per l'avvenire delle famiglie e del Paese".