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Crisi, il calo dello spread sorride alle banche

9/7/2012

Le banche che hanno in portafoglio titoli di Stato con una durata più breve potrebbero trarne i maggiori benefici. In testa ai questi...


Dalla Bce un sollievo per i rendimenti dei titoli di Stato italiani a breve termine (spread Btp/Bund al momento a 357 punti base).

 

Questo, secondo Aldo Comi, analista di Cheuvreux, potrebbe comportare un ulteriore re-rating per le banche italiane che dovrebbe tuttavia essere compensato da un declassamento del consenso in futuro, soprattutto per quanto riguarda gli accantonamenti per perdite su prestiti.

Le stime 2013-2014, come riporta Milano Finanza, di Cheuvreux sulle banche italiane sono già del 16% sotto quelle del consenso.

 

I titoli

"La nostra azione preferita rimane Intesa Sanpaolo (+4,19% a 1,39 euro stamani in borsa, ndr), coperta con un rating outperform, per la sua durata più breve del portafoglio titoli di Stato e la qualità del credito più sicura", spiega Comi, ricordando che, anche se sono stati alzati i prezzi obiettivo in media del 14%, si aspetta un limitato upside medio del 6%.

Tanto che Cheuvreux continua a mantenere un rating underperform su Unicredit (+5,19% a 3,68 euro), Mediobanca (+2% a 4,29 euro) e Ubi Banca (+4,5% a 3,16 euro), sell su Mps (+9,12% a 0,2597 euro).

 

I maggiori beneficiari

Comunque per l'esperto della banca francese spread più bassi aiuteranno soprattutto Intesa Sanpaolo e Unicredit. Il recente re-rating delle banche italiane (+30% da luglio) è stato trainato dalla compressione degli spread sovrani, che ha interessato principalmente le durate più brevi (due/tre anni).

Un trend guidato dalle aspettative del mercato circa il potenziale intervento della Bce nell'acquisto illimitato di titoli di Stato, confermato poi ieri dall’Eurotower, anche se soggetto ad alcune condizioni.

 

In conclusione

In ogni caso, se i rendimenti dei titoli a bassa duration si ridurranno ulteriormente, "riteniamo che le banche che hanno in portafoglio titoli di Stato con una durata più breve, quindi Intesa e Unicredit, potrebbero trarne i maggiori benefici, come dimostra l'alta correlazione di queste azioni allo spread. Il beneficio potenziale dovrebbe essere meno evidente per Ubi Banca e Mps, i cui portafogli hanno una durata media di cinque e nove anni rispettivamente", osserva Comi.

 

Classifica del credito

Quanto alla qualità del credito, Cheuvreux l’ha classificata sulla base di una serie di variabili, con l'obiettivo di individuare tra le 18 banche italiane i player meno deboli nel contesto macro corrente. Credem (non coperta da Cheuvreux) vince facilmente la gara, con i principali contendenti Cariparma (Credit Agricole, non coperta) e Intesa Sanpaolo. Queste banche hanno crediti deteriorati più bassi della media e una maggiore copertura. Unicredit e Ubi Banca si posizionano invece a metà della classifica, mentre Mps rischia una retrocessione, probabile anche per Banca Etruria (non coperta).

Supponendo che il totale dei crediti deteriorati cresca del 15% rispetto ai livelli attuali (rapporto bad loan al 14,7% dal 12,8%) e che le banche italiane siano invitate a raggiungere il 60% di copertura (in linea con i livelli del quarto trimestre 2008), l'analista di Cheuvreux calcola per le quattro banche commerciali che rientrano nella sua copertura una necessità di capitale di 15 miliardi di euro per preservare gli attuali coefficienti patrimoniali (-160bp l'impatto sul Core Tier 1). L'istituto meno impatto sarebbe Intesa Sanpaolo (-20bp), mentre Monte dei Paschi sarebbe la più influenzata (-480bp). 

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