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7/5/2012
Le autorità di vigilanza nazionali potranno imporre requisiti di capitale più stringenti alle banche domestiche rilevanti per l'economia e il sistema finanziario di un Paese.
E' questa la proposta del Comitato di Basilea, che, come riporta MF, ha presentato il testo per regolare le banche di medie dimensioni (domestic sistemically important banks o D-Sib), dopo aver già varato la stretta sulle 29 banche mondiali maggiori (global sistemically important banks o G-Sib, anche se e' piu' noto l'acronimo di Sifi). Le regole sulle banche domestiche, secondo il Comitato di Basilea, sono "complementari" a quelle delle maggiori.
L'obiettivo è valutare i rischi di un fallimento bancario per l'economia di un Paese.
Perciò, rispetto alle regole per gli istituti più grandi, le autorità nazionali avranno maggiori poteri e discrezionalita': saranno loro a valutare quali sono le D-Sib (sulla base di elementi come la dimensione, la complessita' e le interconnessioni delle banche) e quali misure imporre.
I principi generali
In particolare, per le banche domestiche è stato fissato il principio della maggiore capacità di assorbimento delle perdite (higher loss absorbency): questo requisito, come precisa il documento, "dovrà essere raggiunto attraverso common equity tier 1".
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