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L'Italia è promossa. La Spagna no

2/7/2013 | Redazione Advisor

Al di là della probabile volatilità generata dalle elezioni, i gestori di BNY Mellon AM sono positivi sull'Italia. Molta più cautela intorno a Madrid. Mentre gli altri PIGS...


 

"A poco meno di un mese dalle prossime elezioni politiche in Italia e, nonostante la nuova coalizione formata dal Popolo della Libertà di Silvio Berlusconi e dalla Lega Nord sembri guadagnare terreno nei sondaggi, riteniamo che un ritorno di Berlusconi alla Presidenza del Consiglio italiano sia poco possibile. Pensiamo che sia più probabile una vittoria della coalizione di centrosinistra, guidata dal Partito Democratico di Pierluigi Bersani", si apre così la riflessione di Marco Palacino, managing director di BNY Mellon Asset Management che considera l'ipotesi PD la più plausibile e meno dannoso per il mercato, anche perché, se eletto, "Bersani dovrebbe seguire il cammino tracciato dal governo Monti". Una cosa, però, al momento è sicura: la battaglia politica genera incertezze e volatilità di mercato che, tuttavia, potrebbero creare opportunità di investimento. 
 
Ma Palacino avverte: "al di là della probabile volatilità generata dalle elezioni, siamo positivi sull'Italia". Stesso giudizio anche per altri tre membri dei cosiddetti Pigs. "Allo stesso modo" continua il managing director di BNY Mellon A.M. "siamo incoraggiati dai grandi progressi riportati dall'Irlanda nel processo di risanamento delle finanze pubbliche; il Paese sembra tra l'altro prossimo a riguadagnare pieno accesso al mercato obbligazionario. Un discorso simile vale anche per il Portogallo". 
 
E la Spagna? Qui regna la cautela. "La capacità di ripresa delle obbligazioni del Paese resta limitata, mentre sussiste la possibilità di ulteriori interventi di salvataggio, alla luce delle condizioni finanziarie negative e della debolezza dei fondamentali macroeconomici del Paese" spiega Palacino. "Potrebbe essere necessario un ulteriore incremento dei rendimenti obbligazionari affinché questo avvenga".
 
Più in generale, secondo BNY Mellon Asset Management sui mercati continueranno a pesare diverse incognite, soprattutto quando si guarda all'Eurozona. "Dobbiamo inoltre essere consapevoli del potenziale rischio rappresentato dallo scontento popolare" continua Palacino "esiste infatti la possibilità che determinate riforme, considerate incostituzionali, generino disordini a livello sociale e anche questo potrebbe essere fonte di volatilità per i mercati. Complessivamente siamo inclini a ritenere che i rendimenti obbligazionari dei Paesi  core dell'Eurozona riflettano già la debolezza dei fondamentali macroeconomici, ma i premi al rischio sulle obbligazioni di quelli periferici potrebbero diminuire ulteriormente, dal momento che i mercati finanziari continuano ad anticipare parzialmente nei prezzi il rischio di una dissoluzione dell'unione monetaria. Di conseguenza, le valutazioni di alcuni mercati periferici sono oggi a livelli interessanti. Per questi motivi tendiamo oggi a preferire i titoli del debito italiano rispetto a quelli di Francia e Germania".

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