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Jim O'Neill: "Obama è il male minore"

11/8/2012

Secondo il numero uno di Goldman Sachs Asset Management gli americani temevano un cambio della politica monetaria. Ora Congresso e governo dovranno sciogliere la matassa del fiscal cliff


Per Jim O'Neill (nella foto), numero uno di Goldman Sachs Asset Management, il risultato elettorale negli USA ha una spiegazione semplice: "Gli americani hanno scelto il male minore". Così in un'intervista alla rete finanziaria Cnbc. "Molti professionisti e businessmen volevano a tutti i costi Mitt Romney alla casa Bianca. Ma alla fine i repubblicani hanno mantenuto posizioni molto critiche e aggressive nei confronti della Fed e dell'attuale politica monetaria", ha aggiunto.

Gli americani, insomma, hanno voluto evitare il rischio stretta, nella quale il Paese avrebbe potuto incorrere qualora Romney fosse stato eletto. Ora però il problema è il precipizio fiscale (fiscal cliff), ossia un mix da 600 miliardi in benefici fiscali in scadenza e tagli automatici della spesa pubblica. "Da osservatore spero che il Congresso e governo raggiungano in qualche modo una decisione. Washington è ancora un blocco di marmo, mentre il resto dell'economia sembra muoversi lentamente nella giusta direzione. Ovviamente il fiscal cliff farebbe deragliare questa debole ripresa", ha commentato O'Neill. 

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