Non c’è solo Bill Gross. Negli ultimi due anni altri tre guru degli investimenti hanno cambiato casacca tra lo stupore degli addetti ai lavori (e non). A partire da Bob Doll, ex chief equity strategist di BlackRock, il più grande gestore di fondi al mondo (oltre 4.000 miliardi di dollari in AUM), che nel novembre 2012 è passato clamorosamente a Nuveen AM, società di Chicago decisamente più piccola (circa 120 miliardi di dollari in AUM) dove ricopre lo stesso ruolo.

 

Sorte diversa per Jim O’Neill, passato alla storia per aver coniato il termine Bric, che indica le quattro principali economie emergenti (Brasile, Russia, India e Cina) destinate a fare da competitor diretti di Usa e Giappone: dopo 18 anni nel 2013 ha dato l'addio a Goldman Sachs Asset Management, divisione del risparmio gestito della banca d’affari americana, dove era entrato nel 1995 ricoprendo ruoli di rilievo fino a diventarne presidente. Oggi è professore di economia all’Università di Manchester, membro del Brussels European and Global Economic Laboratory (Bruegel), think tank europeo politico - economico, e di una commissione governativa britannica.

Restando nel Vecchio Continente, tra le dimissioni più clamorose (e recenti) di gestori "star" si segnala quella di Neil Woodford da Invesco, annunciate a ottobre 2013 (diventate effettive, però, il 29 aprile 2014). Woodford era considerato il migliore gestore di portafogli azionari del Regno Unito, con oltre vent’anni di buoni risultati, grazie a una metodo caratterizzato da posizioni di lungo periodo. Durante la sua permanenza in Invesco è arrivato a gestire 27 miliardi di sterline attraverso sei fondi. Quest'anno si è messo in proprio lanciando l'omonima firma Woodford Investment Management.

LEGGI LA SEZIONE LA VOCE DEI GURU SU ADVISORPROFESSIONAL