Dall'America con amore (per l'investimento). A due anni dall'acquisto della banca depositaria di Intesa Sanpaolo (1,28 miliardi di euro) la società americana State Street vuole rinverdire il proprio "bagaglio italiano" rilanciando gli investimenti sul mercato del Belpaese, sempre più preda della bacchetta nera della crisi economica, ma in ripresa. "L'Italia ha enormi potenzialità - dice l'a.d. Riccardo Lamanna, responsabile di State Street Global Services a MF-Milano Finanza - il mercato resta un riferimento nella strategia di crescita del gruppo che entro il 2014 punta a produrre, fuori dal confine statunitense, il 50% dei ricavi". Insomma, la convinzione dell'istituzione americana è che in Italia ci siano grandi lampi di investimento e di crescita strategica nel medio periodo. 
 

Ad oggi, l'attività di State Street è ancora concentrata per lo più in America, dove la banca ha una radice storica (dal 1800) ed è divenuta un colosso grazie ai 22,4 miliardi di patrimonio in deposito e 1,9 miliardi di risorse in gestione. Non scherza, comunque, il suo valore in Italia: proprio qualche giorno fa ha annunciato il mandato di banca depositaria per conto dei due principali fondi di pensione di Banca Monte di Paschi di Siena.

Già, perché il mercato previdenziale è l'elisir di investimento a lungo termine su cui scommettere: "Il sistema italiano dei fondi pensione sta attraversando fasi di importanti cambiamenti normativi - aggiunge Lamanna - avere a fianco partner internazionali come State Street, che può permettersi notevoli risparmi di costo, può essere determinante. E State Street in Italia, con la possibilità che i fondi pensione avranno di investire in strumenti come i derivati, può dimostrarsi sin da ora pronta a fornire servizi amministrativi ai gestori".