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"Vi spiego perché il Btp a un anno è meglio di un Bund"

6/20/2012 | Roberto Abate

Gli investimenti apparentemente sicuri non sono sempre la soluzione a tutti i mali secondo Asoka Woehrmann responsabile investimenti di DWS


“L’elezioni in Grecia non porteranno nessun ritorno alla calma. Né fermerà il processo di selezione degli investimenti, che non significa rintanarsi nei cosiddetti “beni rifugio”: il BTP a un anno, ad esempio, è oggi un’interessante opportunità in termini di rischio/rendimento”. Asoka Woehrmann (nella foto), responsabile investimenti di DWS, non crede nell’efficacia dell’approccio “firewall” alla crisi europea, utile semmai a guadagnare il tempo necessario per disegnare un vero programma di risanamento, la cui direzione dovrà essere presa già a partire dal Consiglio Europeo del 28 e 29 giugno.


“Anche se il progetto della troika rivista avesse successo, non ci sarebbe nessun ritorno alla calma. Al contrario, l'attenzione si sposterebbe rapidamente verso la penisola iberica. Il Portogallo sarà di nuovo sotto esame in estate, e la questione della "banche spagnole" non è stata risolta. Il dolore spagnolo è stato solo anastetizzato con 100 miliardi di euro. Questo tipo di azioni immediate non sono una soluzione duratura alla crisi del debito. Sono utili solo per prendere tempo. Tempo che è assolutamente necessario all'Europa per implementare un vero piano di risanamento”.


Secondo Woerhmann ,la Riunione del Consiglio europeo del 28-29 giugno potrebbe indicare quale sarà la direzione di questo piano: un’unione bancaria, un patto per la crescita, degli Eurobond leggeri ovvero gli Eurobills, o addirittura la mutualizzazione del debito al di sopra della soglia del 60% del Pil? “Finché non vi sarà alcun passo avanti, DWS – sottolinea -non ha ragione di rinunciare all’approccio neutrale che permea tutti i suoi portafogli. Questo non è il momento di gesta eroiche, è tempo di concentrasi sulla sopravvivenza alla crisi. Ma gli investimenti apparentemente sicuri non sono sempre la soluzione a tutti i mali e il fine ultimo degli investimenti”.


Che ciò non sia vero può essere dimostrato, secondo Woehrmann confrontando i titoli di Stato dalla Germania e dell’Italia: in termini di liquidità e volatilità si dovrebbe essere a favore del Bund e Bobls. Tuttavia, le obbligazioni a cinque anni hanno una duration risk che è quattro volte superiore a quella di un BTP a un anno - alla luce dei rendimenti annui dello 0,5% del Bobls tedesco contro il 3,9% circa dei BTP italiani. “Coloro che, come me, credono che l'Italia non subirà un default nei prossimi 12 mesi hanno una possibilità di scelta” conclude.

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