Tempo di lettura: 2min
6/4/2012 | Roberto Abate
Il problema europeo resta invece estremamente complesso e continuerà probabilmente a generare tutta una serie di turbolenze. Ne è sicuro Didier Saint-Georges, membro del comitato di investimento di Carmignac Gestion, in una recente lettera agli investitori. "Bisogna ammettere - spiega - che, anche se non era l’obiettivo perseguito, l’allontanamento del rischio sistemico operato dalla Bce ha avuto come principale effetto quello di rafforzare la fiducia posta nel ripristino dell’economia statunitense, in recupero, e nell’abile pilotaggio del soft landing nell’universo emergente".
Quattro mesi dopo il loro lancio, infatti, spiega Saint - Georges, l’effetto delle famose operazioni LTRO (i prestiti a tre anni per importi illimitati concessi al settore bancario europeo dalla BCE) comincia ad esaurirsi. Questi prestiti hanno raggiunto i loro obiettivi: le banche con notevoli problemi di liquidità hanno potuto rifinanziare il proprio fabbisogno per tre anni, le altre goduto di margini creditizi significativi reinvestendo questi fondi nei titoli sovrani dei respettivi paesi, con rendimenti nettamente superiori all’1%.
In tal modo, i tassi dei titoli sovrani italiani e spagnoli, che avevano registrato un marcato rialzo nel periodo antecedente alla prima operazione della Bce nel dicembre 2011 sono diminuiti ed i mercati azionari hanno accolto favorevolmente nel primo trimestre il fatto che la Bce abbia fronteggiato il rischio sistemico divenuto molto acuto per il sistema bancario europeo.
"Ma, anche se il peggio è stato evitato, non abbiamo sicuramente superato i problemi nell’eurozona. La traiettoria del debito pubblico - conclude - resta molto problematica per la maggior parte dei paesi dell’area, il che è particolarmente preoccupante per Stati quali la Spagna, per cui si prospetta una grave recessione, con un settore bancario ancora molto fragile. Le divergenze tra la Germania da una parte, che crea occupazione, e per la quale la politica monetaria europea è probabilmente troppo accomodante, e l’Europa meridionale dall’altra, che sprofonda nella recessione e nei deficit, continuano ad accentuarsi. É difficile immaginare, pertanto, come la zona euro possa evitare un lungo e penoso periodo di aggiustamento dei propri squilibri, sia di bilancio che esterni".
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie