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2/22/2024 | Marcella Persola
Rating ESG più uniformi e chiari. E' questo l'obiettivo che ha mosso il Parlamento europeo nel votare a favore di un nuovo regolamento sui rating ESG, che rappresenta un passo significativo per fornire agli investitori informazioni trasparenti e affidabili sui rating ESG. In futuro, le informazioni obbligatorie sui fattori E, S e G, le rispettive ponderazioni e le metodologie utilizzate saranno molto più chiare.
La nuova disposizione stabilisce che i fornitori di rating ESG con sede nell'UE saranno ora autorizzati e supervisionati dall'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA), mentre quelli provenienti da paesi terzi dovranno ottenere l'approvazione, il riconoscimento o l'equivalenza per fornire i loro servizi all'interno dell'UE.
Per quanto riguarda i rating interni i legislatori hanno scelto un approccio equilibrato, riconoscendo che questi differiscono per natura e utilizzo rispetto a quelli offerti dai fornitori esterni di rating ESG. Questo pragmatismo eviterà la duplicazione degli obblighi legali esistenti, pur tenendo conto della necessità di trasparenza.
Per EFAMA si tratta di notevoli passi avanti, come commenta Chiara Chiodo, consulente per le politiche normative dell'associazione. "Informazioni ESG trasparenti e complete sono fondamentali per consentire agli investitori di prendere decisioni sicure quando scelgono prodotti finanziari con caratteristiche di sostenibilità. L'inclusione dei rating ESG in questo regolamento è un passo avanti necessario per guidare la transizione verso un'economia più verde. Ci auguriamo che i responsabili politici dell'UE prendano in considerazione le restanti questioni relative ai dati ESG quando definiranno le loro priorità per rafforzare l'Unione dei mercati dei capitali durante il prossimo mandato legislativo."
Infatti restano dei punti di criticità. In particolare rimane ancora un vuoto quando si tratta di regolamentare altri prodotti di dati ESG nell'UE. L'International Organization of Securities Commissions (IOSCO) e l'ESMA hanno entrambi sottolineato la necessità di disporre di quadri normativi solidi che includano tutti i prodotti di dati ESG, per combattere il greenwashing e sostenere la trasparenza nella rendicontazione ESG.
Nel Regno Unito, ad esempio un gruppo di lavoro guidato dalla Financial Conduct Authority (FCA) ha sviluppato un codice di condotta per i fornitori di dati ESG e di rating. L'invito è che tale approccio si sviluppi anche altrove, e che i legislatori dell'UE sviluppino al più presto un quadro normativo o un codice di condotta per i prodotti di dati ESG di terzi.
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