Tempo di lettura: 2min
6/21/2024 | Redazione ADVISOR
“Nel contesto attuale, il settore dell'energia clean si presenta come un'opportunità di investimento di grande rilevanza, sostenuta da dinamiche ambientali, politiche ed economiche”. Giacomo Calef, country head Italia di NS Partners, sepiega che “le recenti elezioni europee hanno in qualche modo generato delle preoccupazioni sulla transizione energetica, perché la destra ha ottenuto un maggior peso e ciò potrebbe portare a cambiamenti nelle politiche energetiche e ambientali, soprattutto in ambito green”.
Per il manager “ci potrebbero essere, ad esempio, delle ripercussioni sul Next Generation EU, che prevede investimenti in sostenibilità. Tuttavia, analizzando il report dell’International Energy Agency, notiamo che gli investimenti stimati per il 2024 nel clean energy sono quasi il doppio di quelli nei combustibili fossili e che le rinnovabili ammontano a circa il 30% del totale. Un approccio al settore energetico innovativo e diversificato può dunque permettere di sfruttare appieno le opportunità offerte dalle tendenze globali verso la decarbonizzazione e la sostenibilità. Nello specifico, suggeriamo di puntare su tre componenti principali: produzione e distribuzione di energia pulita, efficienza energetica e tecnologie informatiche integrate nella clean energy. Un possibile indice di confronto rispetto ad una simile strategia potrebbe essere l’S&P Global Clean Energy Index, il quale tende tuttavia a concentrarsi maggiormente su produttori di energia rinnovabile.
“La strategia che suggeriamo - precisa il gestore - risulta invece premiante proprio perché altamente diversificata, investe anche sull'efficienza energetica e le tecnologie informatiche, e fondata sullo stock picking: vengono infatti selezionati attivamente i titoli più interessanti, che risultino avviati nella transizione green. Per mantenere un rischio moderato il portafoglio deve a nostro avviso puntare, da un lato, su aziende chiave per la transizione energetica in modo da poter beneficiare delle tendenze di lungo periodo mentre, dall’altro, si deve concentrare su aziende di settori stabili, come quello delle utilities, che stanno anch’esse portando avanti la transizione green”.
“Una strategia con una diversificazione maggiore e un focus più ampio rispetto ai principali indici passivi, con una combinazione di crescita innovativa e gestione prudente delle valutazioni, permette di adattarsi meglio alle dinamiche del mercato e di capitalizzare sulle tendenze globali verso la decarbonizzazione e la sostenibilità”, conclude Calef.
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie