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Ragaini (AIPB): il progresso tecnologico batte la transizione ecologica negli outlook 2024

2/14/2024 | Daniele Barzaghi

L’Ufficio Studi dell’Associazione Italiana Private Banking ha diffuso l'AIPB Outlook 2024, realizzato interrogando 18 grandi case di gestione internazionali e analizzandone le visioni


La transizione ecologica non è più considerata il tema di investimento principale dall’outlook dei grandi asset manager internazionali per il 2024. Non è scomparso come elemento, ma non è più la priorità: l’attenzione è oggi più rivolta sul progresso tecnologico e sulla sua componente che ha maggiormente catalizzato le curiosità dell’anno scorso, l’intelligenza artificiale.

Il dato è emerso dall’AIPB Outlook 2024, la visione aggregata di 18 grandi case di gestione (nove europee – Allianz G.I, Allianz Investitori Sgr, Arca, Dws, Bnp Paribas Am, Candriam, Eurizon, AcomeA e Natixis – , otto statunitensi – JP Morgan Am, Allspring, Capital Group, Fidelity International, Franklin Templeton, Goldman Sachs Am, Neuberger Berman e Wellington Management – e una britannica – Jupiter) nata da un questionario creato, proposto e analizzato dall’Ufficio Studi dell’Associazione Italiana Private Banking.

Lo scenario che ne emerge è quello di un “quadro internazionale fragile, con aspettative fortemente condizionate dall’evoluzione geopolitica” ha spiegato il presidente Andrea Ragaini (al centro in foto). “Gli Stati Uniti sono ancora segnalati come l’economia con la crescita più resiliente, mentre l’Europa presenta segni di stagnazione”.

Non è negativa la visione sulla Cina (che è attesa in crescita) ma lo scoppio della bolla immobiliare nel Paese resta la paura prevalente degli operatori.

In Europa, la Spagna e l’Europa orientale sono i Paesi che danno segnali di miglioramento più robusti, mentre l’Italia si colloca in una posizione intermedia e invece poco ottimismo è riservato ai numeri delle prime due economie continentali, Germania e Francia.

“Tutti i 18 asset manager coinvolti ritengono che le banche centrali ridurranno i tassi di interesse nel corso dell’anno e la previsione della maggioranza delle case è che la svolta avvenga nel secondo trimestre” ha proseguito Ragaini. “Le scelte di investimento privilegiano il comparto obbligazionario (investment grade e governativi su tutti, ndr) , con rendimenti attesi tra il 5 e il 10%. Verso l'azionario e gli investimenti alternativi, gli operatori esprimono invece cautela a causa dei timori sulla crescita economica e sulla tenuta degli utili societari. Ma a partire dal 2025 l’outlook si inverte a favore di questi ultimi”, andando a offrire una composizione di portafoglio più simile a quella proposta oggi dalle banche private, che tendono a non sbilanciare eccessivamente a favore dell’obbligazionario.

In un tradizionale gioco della torre, “le 18 case di gestione coinvolte hanno segnalato una preferenza per lo stile di gestione growth, l’high quality, il low beta, mentre si segnala un pareggio tra large e small cap, dato quindi favorevole per le pmi, in genere sottopesate” ha aggiunto il presidente Aipb.

In ambito di sostenibilità, sono soprattutto i megatrend legati All’ambiente ad attrarre maggiormente gli operatori: l’abbandono dei combustibili fossili, l’efficienza energetica e l’economia circolare sono i temi Esg più attenzionati. In ritardo appaiono le voci legate al sociale: la salute e soprattutto l’inclusione e il rispetto dei diritti umani.

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