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9/1/2022 | Redazione Advisor
Il settore degli ESG sempre più sotto attacco del greenwashing. Il fenomeno emerge dall'ultimo report elaborato da EY e da Oxford Analytica e anticipato da Il Sole 24 Ore. Dallo studio report emerge che, nonostante i dati mostrino che l'Esg è il segmento in più rapida crescita nel settore dell'asset management, con asset in fondi di questa tipologia in crescita del 53% su base annua, arrivando a fine 2021 a 2.700 miliardi di dollari, fenomeni come appunto il greenwashing, e altri fattori, stanno impattando sulla loro credibilità. La causa è anche legata alle incertezze regolamentari.
Nell'ultimo decennio, il numero di politiche e normative di finanza sostenibile obbligatorie e non vincolanti è aumentato in modo significativo e ad oggi, in tutto il mondo, ci sono circa 870 politiche e regolamenti, con 225 aggiunte o revisioni solo nel 2021, rilevando da EY e da Oxford Analytica. I diversi sistemi legali e i molteplici contesti sociali e politici influenzano i principi su cui si basano standard e regolamenti che disciplinano le informazioni sulla so- stenibilità, senza contare che le amministrazioni dei diversi Paesi si stanno muovendo a velocità diverse nella regolamentazione delle informazioni sulla sostenibilità.
Manca dunque un accordo su ciò che i fattori Esg dovrebbero includere, su come applicare le metriche concordate e su come utilizzare al meglio i dati disponibili e bisogna agire rapidamente considerando che il 70% degli investitori, a livello globale, conferma la volontà di voler investire in realtà attente al proprio impatto sociale e ambientale.
Riccardo Giovannini, climate change and sustainability leader di EY in Italia, spiega che “la straordinaria crescita dell'attenzione sui temi legati alla sostenibilità, compreso l'Esg, e il conseguente sviluppo di tali attività all'interno delle aziende, si trova oggi ad affrontare delle sfide complesse, quali una definizione condivisa di cosa significhi la sostenibilità e quali debbano essere i sistemi di rating e valutazione. La crescita di un tema così rilevante è ancora guidata prevalentemente da un solo stakeholder, ossia quello finanziario, che peraltro ha mostrato normalmente una scarsa attenzione alle tematiche ambientali e sociali. Questo comporta una sorta di squilibrio che si osserva nella prevalente attenzione alla gestione del rischio di non sostenibilità» delle imprese, piuttosto che allo sviluppo delle stesse e di una contestuale riduzione significativa dei loro impatti ambientali”.
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