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11/2/2021 | Marcella Persola
In contemporanea con l’inizio del vertice sul clima di Cop26 a Glasgow oltre 40 asset manager facenti parte della NET Zero Asset Manager Initiative, l'iniziativa lanciata a dicembre 2020 costituita da asset manager internazionali impegnati a sostenere l'obiettivo di zero emissioni nette di gas serra entro il 2050 o prima, hanno rivelato i loro obiettivi intermedi per raggiungere lo zero netto entro il 2050.
I primi firmatari dell'iniziativa, si sono impegnati a fissare obiettivi intermedi per una riduzione globale del 50% delle emissioni di gas serra entro il 2030, mentre 15 di loro hanno fissato obiettivi a breve termine per il 2025.
Attualmente i firmatari (parliamo di 220 gestori, con un patrimonio complessivo di 57,4 trilioni di dollari) hanno dichiarato che 4,2 trilioni di dollari, ossia quasi il 35% del loro patrimonio totale in gestione, viene gestito in linea con il raggiungimento dello zero netto entro il 2050.
Nel frattempo altri asset manager (tra cui citiamo Eurizon, Fideuram AM SGR; Candriam; Aegon AM, solo per citarne alcuni) hanno aderito all’iniziativa, si tratta di 92 nuovi gestori patrimoniali che rappresentano 10,8 trilioni di dollari di attività. Il gruppo ha evidenziato che negli ultimi firmatari, che rappresentano quasi il 60% del patrimonio totale mondiale, si sono impegnati a raggiungere gli obiettivi zero entro il 2050 o prima.
Peccato che come si segnalava settimana scorsa (leggi qui) meno dell'1% delle attività dei fondi globali sono attualmente in linea con l'obiettivo dell'accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale a "ben al di sotto dei 2°C". Quindi al di là delle azioni, ora bisognerà passare ad azioni concrete.
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