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Climate change, solo 158 fondi su 16.500 sono davvero “green”

10/28/2021

Secondo i dati raccolti dall’associazione no profit CDP, su 27.000 miliardi di asset gestiti solo lo 0,5% è in linea con gli accordi di Parigi


Su 16.500 fondi di investimento, solo 158 strumenti sono in linea con gli Accordi di Parigi sul clima. E’ quanto emerge da uno studio dell’associazione no profit CDC, che ha analizzato un terzo dell’industria globale del risparmio gestito, che corrisponde ad un valore complessivo di circa 27 trilioni di dollari, e ha rilevato che meno dello 0,5% degli asset sono attualmente in linea con l’obiettivo di mantenere l’aumento della temperatura “bel al di sotto dei 2°”. Di converso, la stragrande maggioranza dei fondi globali valutati (circa 8.000, per il 62% del patrimonio gestito complessivo) sono al momento investiti in asset che sono su un percorso che porterà ad un riscaldamento globale di oltre 2,75°C.

 

Gli asset di 102 fondi sono invece allineati con un aumento della temperatura di 1,5°C , l'obiettivo più ambizioso dell'accordo di Parigi. Gli scienziati sul clima e l'IPCC, il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, sono molto chiari sul fatto che questo deve essere considerato il limite superiore del riscaldamento globale se si vogliono mitigare gli impatti più catastrofici del cambiamento climatico.

 

La ricerca si basa sui rating di temperatura elaborati da CDP, che si basano sugli obiettivi di riduzione delle emissioni e sui risultati ottenuti in passato dalle aziende nella riduzione delle emissioni. Se si considerano le macro-classi in cui sono categorizzate le fonti di emissioni dal GHG Protocol (Scope 1, Scope 2 e Scope 3), la ricerca evidenzia che con l’aggiunta delle emissioni di Scope 3 – ovvero le emissioni indirette dovute all’attività dell’azienda – la percentuale di fondi allineati all'accordo di Parigi scende dallo 0,5% ad appena lo 0,2%, ovvero solo 65 fondi.

 

La differenza nelle temperature di Scope 3 riflette l'attuale ritmo del reporting aziendale delle emissioni sull’intera catena del valore. Solo il 15% delle aziende che forniscono informazioni a CDP attualmente comunica un obiettivo riguardo alle emissioni, e gli obiettivi spesso escludono la fonte più rilevante, come ad esempio l'utilizzo dei prodotti venduti.

 

Questa ricerca si colloca in un contesto caratterizzato da una continua e robusta crescita dei fondi ESG, in particolare quelli focalizzati sul clima, con il primo trimestre che ha visto oltre la metà di tutti i flussi d’investimento europei riversarsi in fondi contrassegnati come sostenibili, e un forte aumento nel lancio numero di fondi allineati agli accordi di Parigi.

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