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7/27/2021 | Redazione Advisor
Quando un tema diventa di grande attualità e concentra l'attenzione di molti è lecito porsi delle domande. E' il caso, ad esempio dei green bond, un mercato che come evidenza Pietro Sette, Research Associate di MainStreet Partners è esploso negli ultimi anni. Per l'esperto la metodologia di valutazione di una emissione obbligazionaria verde può rappresentare una valida alternativa ha uno dei timori più ricorrenti per gli investitori, vale a dire il greenwashing.
"Nel 2020, il mercato dei green bond ha superato la soglia dei 1.000 emittenti ed il numero di fondi che investono attivamente in tale comparto è aumentato altrettanto velocemente. Il primo semestre del 2021 ha segnato un momento importante per il mercato dei Green Bond. Sono stati infatti emessi circa 150 miliardi di dollari in obbligazioni ‘benchmark-sized’, segnando un aumento del +150% rispetto agli stessi periodi nel 2019 e nel 2020.
Per quanto riguarda i fondi di investimento, secondo l’agenzia di rating Fitch, a fine primo trimestre dell’anno corrente gli asset under management di ‘fondi Green Bond’ hanno raggiunto i 22 miliardi di euro globalmente. Anche in questo caso, l’aumento rispetto all'anno precedente è stato notevole (dell'80%).
Ma lo spazio per crescere ancora non manca. I ‘fondi Green Bond’ rappresentano infatti solo lo 0,2% del totale investito in fondi obbligazionari. L’agenzia di rating Moody's prevede che i Green, Social e Sustainability Bond potrebbero rappresentare fino al 10% del totale delle obbligazioni emesse quest'anno, presentando quindi ai gestori di fondi obbligazionari (o multiasset) interessanti opportunità in questo segmento di mercato" scrive in una nota Sette.
E guardando al futuro l'esperto riflette su alcuni aspetti. "La crescita dei Green Bond è stata spinta dalla sempre maggiore attenzione degli investitori verso la trasparenza e la accountability, così come dall’interesse nel misurare e gestire metriche non finanziarie. Allo stesso tempo, grazie al crescente utilizzo di questi strumenti, gli emittenti ‘green’ possono posizionarsi al meglio rispetto ai loro rivali, aprendo la strada alla realizzazione dei loro obiettivi ESG.
Tuttavia, rimangono aperte diverse domande sulla capacità o meno, degli emittenti, di passare dalle intenzioni ai fatti, degli investitori, di individuare le migliori opportunità d’investimento e comunicare efficacemente la performance ai loro clienti" evidenziando infine quali sono le domande rimaste aperte. "la necessità di una chiara definizione di Green Bond, per evitare il fenomeno di greenwashing; il ruolo dello European Green Bond Standard nel contesto globale; l’esistenza o meno di un rischio di liquidità nei Green Bond; la questione rendimenti, ovvero se essi siano spinti verso l’alto dalla “moda” del momento per la finanza sostenibile o meno; il ruolo dell’investitore nell’analizzare in maniera imparziale l’impatto ambientale e sociale di questi investimenti".
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