Le grandi reti di consulenza finanziaria italiana riunite in Assoreti hanno ufficializzato per il secondo mese consecutivo la propria raccolta da consulenza con fee specifica (fee only/fee on top) e, dai dati di aprile (con uno sguardo anche sui risultati di marzo), qualche riflessione in più su questo nuovo segmento di flussi si può azzardare.

Innanzitutto, per il secondo mese non sono stati ufficializzati i dati specifici di Allianz Bank F.A. e Mediobanca Premier. 

Tra chi comunica i flussi da fee specifica in aprile passano al segno negativo Zurich Bank con -38 milioni di euro (+15 a marzo) e FinInt PB a -2 milioni (+7).

In segno positivo una Banca Mediolanum in rallentamento, con +12 milioni (+26), superata da una Banca Generali in ripresa, con +14 milioni (-10 a marzo).

Meglio di loro, pur riducendo il ritmo, Banca Widiba con +31 milioni (+43), Bnl-Bnp Paribas Life Banker con +34 milioni (+119) e il gruppo Credem che comunque sale sul podio di aprile con +104 milioni (+132 a marzo).

Distaccate dalla concorrenza, Fineco Bank con +438 milioni di euro (in accelerazione rispetto ai precedenti +306) e, sopratutto, il gruppo Fideuram, che fa il vuoto con 1.771 milioni di consulenza con fee specifica (più che triplicando il primato di marzo, attestato a +459 milioni). 

Un risultato così commentato dal condirettore generale di Fideuram Ispb, Fabio Cubelli (in foto): “In Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking siamo stati i primi, oltre dieci anni fa, a proporre ad una clientela selezionata il modello della consulenza evoluta". 

“Ad oggi sono 62.000 i clienti che hanno già aderito a questo modello di servizio, corrispondenti a oltre 50 miliardi di euro di masse in gestione” aggiunge il top manager, citando dati precisi. "Le evidenze delineano una propensione di medio-lungo periodo ad una tendenziale migrazione dall’attuale modello basato sulla logica di prodotto ad uno guidato dalla logica di servizio".