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9/18/2023 | Redazione Advisor
FederPromm chiede trasparenza per i clienti di Eurovita. Una nuova nota dell'associazione sottolinea che "In attesa che la nuova compagine societaria e il suo management assuma pieni poteri sulle strategie da seguire per rendere operativi i processi organizzativi interni per ottimizzare la funzionalità della struttura societaria, Federpromm ha avanzato diversi quesiti che ritiene siano fondamentali per dare sicurezza e trasparenza ai clienti già di Eurovita e al mercato assicurativo-finanziario".
Il Comitato tecnico di Federpromm (Uiltucs) a difesa dei molteplici clienti che sono tristemente incappati nella vicenda della compagnia Eurovita, oggi in liquidazione verso la newco società chiamata Cronos composta dalle maggiori e blasonate società del settore assicurativo: Generali, Unipol, Intesa Vita, Allianz e Poste Vita. "Sicuramente – afferma in una nota l’Organizzazione guidata da Manlio Marucci – l’incontro previsto per il prossimo 26 settembre in Ivass con le varie rappresentanze delle Associazioni dei consumatori, è un buon segnale che manifesta un valido impegno da parte dell’Autority del settore di voler accelerare le procedure tecnico giuridiche affinché i titolari delle polizze possano prima della scadenza del 31 ottobre prossimo capire quale delle compagnia all’interno della società Cronos siano assegnate le loro polizze ma anche come avanzare sul piano formale le eventuali richieste di liquidazione o mantenimento del proprio investimento".
Da parte sua – conclude la nota di Federpromm – attraverso i propri legali, Marco Da Villa e Valerio Di Giorgio, che coordinano le attività di assistere la vasta clientela che si è rivolta all’organizzazione ha già avanzato una propria richiesta di incontro al nuovo board di Cronos Vita al fine di avere precise risposte sui vari quesiti che interessano direttamente il quadro delle problematiche presenti nell’assegnazione delle polizze della compagine già di Eurovita alle varie realtà assicurative rappresentate in Cronos ma anche capire quali responsabilità dirette dovessero ricadere sui precedenti collocatori e soprattutto se hanno intenzione di caricare sulle attuali reti distributive compiti che potrebbero contrastare con gli obblighi di comportamento o generare conflitti di interessi.
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