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Tecnologia & Finanza, nuovi obblighi in vista

6/17/2023

Il Parlamento Europeo approva l'AiAct che classifica i vari sistemi di Intelligenza Artificiale in base al livello di rischio, imponendo vari obblighi. Al via una nuova era.


AiAct, è questo il nome del regolamento per l’Intelligenza Artificiale (IA) approvato in settimana dal Parlamento Europeo. Con 499 voti a favore, 28 contrari e 93 astenuti l’aula di Strasburgo ha dato il via libera al testo che racchiude una serie di regole volte a imprimere alle nuove tecnologie, come Chat Gpt, il rispetto delle leggi e dei valori fondamentali dell’Unione Europea. L’obietto del regolamento è quello di combattere la discriminazione digitale, prevenire la disinformazione e prevenire l’utilizzo dei cosiddetti “deep fakes”, ovvero delle immagini e dei video che, partendo da contenuti reali, creano una “finta” realtà/notizia.

 

In linea di principio le norme si fondano su un approccio basato sul rischio. A seconda del livello di rischio che possono generare, i vari fornitori e operatori dei sistemi IA dovranno sottostare ad una serie di obblighi. Tra le caratteristiche principali si segnala: l’inserimento del divieto totale di utilizzo di tecnologie di riconoscimento biometrico ad intelligenza artificiale in tempo reale nei luoghi pubblici; il divieto di sistemi di IA che presentino un rischio inaccettabile per la sicurezza delle persone, come ad esempio quei sistemi che generano punteggi sociali, ovvero classificano le persone in base al comportamento sociale o alle loro caratteristiche personali; il divieto di utilizzare sistemi di categorizzazione biometrica basati su caratteristiche sensibili quali il genere, l’etnia, la religione, l’orientamento politico; il divieto di affidarsi a sistemi di polizia predittiva, fondati su profilazione, ubicazione o comportamenti criminali passati; il divieto di utilizzo di sistemi di riconoscimento delle emozioni da parte delle forze dell’ordine, nella gestione delle frontiere, nei luoghi di lavoro e negli istituti di istruzione.

 

Non solo. Il testo approvato dal Parlamento Europeo ha classificato i sistemi di IA che comportano danni significativi alla salute, alla sicurezza, all’ambiente e ai diritti fondamentali delle persone come applicazioni da alto rischio. E tra queste rientrano quei sistemi utilizzati per influenzare gli elettori e per fornire raccomandazioni (come ad esempio avviene con alcuni sistemi utilizzati dalle piattaforme di social media).

 

Infine, sempre secondo l’AiAct, i sistemi di IA generativa, come ChatGPT, dovrebbero rispettare i requisiti di trasparenza (dichiarando che il contenuto è stato generato dall'IA), aiutando anche a distinguere le cosiddette immagini deep-fake e da quelle reali, e fornire salvaguardie per evitare la generazione di contenuti illegali. Inizia di fatto una nuova era che avrà impatti su tutte le attività, anche sulla consulenza finanziaria e sul mondo bancario in generale (ad esempio per calcolare il rischio creditizio/bancario dei singoli clienti)

 

Al di là delle norme specifiche emergono due aspetti fondamentali: il primo riguarda i soggetti interessati dall’AiAct; il secondo l’approccio del regolamento. Innanzitutto la norma dell’Unione Europea è rivolta ai “produttori” di sistemi di IA che dovranno agire all’interno delle regole europee, questo significa che le imprese che utilizzano sistemi di IA creati da altri dovranno essere in grado di analizzare la “conformità” dei sistemi utilizzati e verificare che non presentino i rischi elencati dal regolamento. 

 

Il secondo aspetto è proprio legato al tema del rischio. Il regolamento guarda ai pericoli dell’Intelligenza Artificiale e quindi ragiona per divieti. È sicuramente un primo passo importante ma ora sarà utile riflettere anche sulle opportunità e guardare al “nuovo mondo” con uno spirito non solo negativo. L’approccio per divieti ci protegge dagli “abusi” della tecnologia, quello per opportunità ci permette di investire nella direzione giusta. Per guidare questa rivoluzione ormai in atto servono entrambe le visioni.

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