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11/17/2016
"Abbiamo realizzato una plusvalenza lorda di circa 43 milioni, intorno a 41,5 milioni al netto delle tasse". Così Massimo Doris, amministratore delegato di Banca Mediolanum ha commentato alle agenzie la cessione del 50% detenuto in Banca Esperia a Mediobanca.
"La cessione della partecipazione di Banca Esperia segue una logica strategica industriale" continua Doris che ha ricordato in una nota ufficiale la capacità di Banca Mediolanum di maturare negli anni più recenti "una propria specializzazione per presidiare e competere in modo più diretto nel segmento dei clienti affluent. Ciò è stato possibile grazie alla strutturale e continua evoluzione dei nostri Family Banker ed alla serie di servizi e strumenti messi a loro disposizione per seguire ed affiancare al meglio anche i clienti importanti. Ma desidero sottolineare in particolare che è stato altresì possibile grazie anche al percorso vicendevolmente proficuo e di lungo corso svolto insieme a Mediobanca, che continua ad essere un partner strategico per Banca Mediolanum".
Nel dettaglio la cessione della partecipazione in Banca Esperia a Mediobanca, operazione soggetta all'ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte delle competenti autorità di vigilanza nazionali e comunitarie, avverrà per un corrispettivo di 141 milioni di euro, da pagarsi in un'unica soluzione contestualmente al trasferimento della partecipazione.
L’obiettivo dell’operazione, come annunciato dalla stessa Mediobanca, è quello di sviluppare l’attività del gruppo nel segmento private banking e di riformulare l'offerta dei servizi, grazie alla creazione di una divisione ad hoc che comprenderà anche CheBanca!, per i servizi bancari di base, e Spavid, per i servizi fiduciari. Obiettivi previsti nel piano industriale 2016-2019 presentato dalla realtà guidata da Alberto Nagel che non dimentica il risparmio gestito: nel corso del triennio sarà data vita ad un nuovo attore nell’asset management con la creazione di Mediobanca Asset Management (MBAM) all'interno della quale confluiranno sia Duemme Sgr, sia Compagnie Monegasque de Gestion (già al 100% di Mediobanca), sia Cairn Capital. Il polo dell’asset management vanta ad oggi un perimetro di circa 30 miliardi.
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