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Il BTP mal gestito dai consulenti

7/8/2023 | Art-Noc*

Forse i rendimenti appetitosi che i BTP offrono oggi fanno forte concorrenza ai vari prodotti della casa offerti dalle principali reti di distribuzione?


Che gli italiani amino in generale investire in debito pubblico italiano è noto; il nomignolo “BOT People” è ormai radicato da tantissimo tempo. Gli ultimi dati diffusi da Assoreti e relativi a maggio parlano di una raccolta netta mensile in titoli di stato di circa 2,5 miliardi di euro, praticamente più del 50% della raccolta complessiva mensile dell’industria (+4,3 miliardi di euro).

 

Per un investitore non sofisticato è normale avere un “bias” domestico negli investimenti e non solo in Italia. Però le dimensioni del nostro debito pubblico, la lunga e positiva storia di emittente dello Stato Italiano e la capacità del Tesoro di programmare le emissioni nel tempo (anche innovando nei tempi recenti le forme tecniche) costituiscono prerequisiti importanti per far avvicinare i risparmiatori italiani ai titoli di stato.

 

Il recente ciclo di rialzo dei tassi ha però messo in luce un comportamento sospetto delle reti di consulenza. Durante il ciclo di rialzo dei tassi (dall’estate scorsa ad oggi) non mi sembra di avere visto molte levate di scudi contro la detenzione di BTP. Ed invece era proprio il momento di allertare i clienti!

 

Durante una fase di rialzo dei tassi è abbastanza noto che i titoli a tasso fisso come i BTP registrino pesanti perdite nella quotazione, proporzionalmente alla loro duration. Ad esempio il BTP 01/09/2050 2,45% in meno di tre mesi, tra agosto e la fine di ottobre 2022, ha perso oltre il 25%. Abbastanza prevedibile. Ma nessuno ha parlato.

 

Quando invece sarebbe il momento di parlare, e a favore, dei BTP, che cosa succede? Succede che negli ultimi 3 mesi osservo una serie di battaglie molto agguerrite per sconsigliare l’acquisto dei titoli di stato, con le motivazioni più fantasiose. Quando invece è una storia già scritta che entro pochi mesi finirà il ciclo di rialzi (“è il ciclo economico, bellezza”) e anche la BCE dovrà considerare una nuova fase di allentamento monetario (e quindi, per semplificare, i BTP avranno grande spazio di apprezzamento).

 

A voler pensare male si fa peccato ma spesso si indovina (cit. Giulio Andreotti): forse i rendimenti appetitosi che i BTP offrono oggi fanno forte concorrenza ai vari prodotti della casa offerti dalle principali reti di distribuzione?

A voi la risposta.

 

 

* ART-NOC è lo pseudonimo di un esperto manager italiano che da oltre 25 anni lavora nell'industria finanziaria internazionale e non ha mai smesso di osservarla con curiosità e con un approccio costruttivamente critico. 

I pareri contenuti negli articoli a firma ART-NOC sono espressione dell’opinione personale e indipendente dell’autore.

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