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6/13/2023 | Redazione Advisor
Massimo Doris, ceo di Banca Mediolanum, al Sole 24 Ore, parla di Silvio Berlusconi con l'affetto e la stima che si possono dedicare a una persona di famiglia. Ma che cosa succederà ora, con la scomparsa del Cavaliere? La linea che seguirà Fininvest in Banca Mediolanum l'ha data Silvio Berlusconi stesso proprio in una cena avvenuta ad Arcore due settimane fa: la quota del 30% non si tocca.
“Nell'occasione di questo incontro ad Arcore - svela lo stesso Doris - Berlusconi, e con lui tutti I suoi figli, hanno voluto ringraziare per i risultati raggiunti da Mediolanum e ribadire l'intenzione di continuare sulla rotta tracciata e di non voler toccare nulla nell'azionariato”. Analogamente, tutta la famiglia dell'ex premier, “che non ha mai voluto intervenire su questioni manageriali, ha confermato la massima fiducia nella conduzione della banca, a cui ha garantito sempre la massima autonomia”.
Insomma, nulla è destinato a cambiare negli assetti di Mediolanum. A maggior ragione oggi che, con la dipartita del magnate, tendono a svanire anche le incognite legali che dal 2017 pesavano sul 20% di diritti di voto sterilizzati in Banca Mediolanum a seguito della condanna del 2013 di Silvio Berlusconi per frode fiscale (quota che eccedeva i 19,9% definita come soglia di partecipazione qualificata).
Fininvest, a quanto risulta, era in attesa di fissare un'udienza di discussione con la Corte di Giustizia Ue e la risposta era attesa in queste settimane. Ora “il problema decade - conclude Doris - perché le contestazioni erano legate alla persona. I soci Fininvest e gli eredi sono i figli, per questo ritengo che problema non ci sia più”.
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