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3/26/2015 | Marcella Persola
Come investiranno i risparmiatori di domani e come si devono comportare asset manager e consulenti nei confronti di quelli che sono definiti "la generazione y"? Una ricerca condotta da Demia per Assogestioni e presentata in occasione de Il Salone del Risparmio 2015 evidenzia che i giovani risparmiatori (il panel era costituito da giovani tra i 16 e 35 anni) hanno si una particolare attitudine nei confronti delle tecnologie, viste che con queste ci sono nati, tanto che sono definiti "nativi digitali", ma per quanto riguarda le decisioni di investimento prediligono i rapporti umani. In particolare per le proprie decisioni finanziarie preferiscono parlarne in famiglia.
In dettaglio dall'indagine emerge che il 70% di fronte ad una decisione per scegliere una forma di risparmio e investimento ne parlerebbe in primo luogo con la propria famiglia: il 38% si rivolgerebbe al padre, il 29% alla madre e il 27% al proprio partner. Si tratta della prima generazione veramente iperconnessa, fotografa l'indagine: il 93% naviga su Internet da mobile, reperisce informazioni in tempo reale e condivide ogni esperienza sui social network dei quali, il 97% possiede almeno un profilo.
Eppure il 44% dei giovanissimi si dichiara d'accordo nel definire i social network, Facebook in primis, uno strumento ludico e non adatto a temi finanziari come risparmio o investimenti. "Questa generazione è la generazione del presenzialismo. Del qui, ora e adesso il cui leitmotiv è "live in the moment" racconta Martone di Demia. Ma sono anche quelli che considerano gli strumenti digitali come uno strumento di verifica e informativo, ma che nella decisione di investimento preferiscono i rapporti umani.
Questo secondo Santo Borsellino è un buon segnale, perché vuol dire che "la consulenza avrà un futuro roseo, visto che il 2/3 del campione ci dice che ha bisogno di advise". La sfida più importante riguarderà gli asset manager. Marco Carreri di Anima Holding evidenzia come la figura umana resterà centrale, ma si dovrà andare verso modelli sempre più personalizzati per captare le esigenze di una generazione che ha un percorso di vita differente rispetto a quelle precedenti.
Per Andrea Pennacchia di UBI Pramerica, e presidente del Comitato di Comunicazione di Assogestioni i Millennials rappresentano i risparmiatori e gli investitori del futuro. "È fondamentale capire le loro preferenze, come considerano il mondo del risparmio, degli investimenti, con chi interagiscono e quali canali informativi utilizzano. Conoscerli meglio ci aiuta a indirizzare in maniera più efficace gli strumenti di comunicazione e di educazione finalizzati ad accrescere la loro cultura finanziaria".
Interessante è anche capire quali sono i motivi del risparmio: il 48% dei giovani tra i 16-17 anni, risparmia per edonismo; il 64% di quelli tra i 18-24 anni invece risparmiano per la propria emancipazione e infine il 59% di quelli tra i 25-34 anni risparmiano per la previdenza. Ma visto lo scenario qual è il modo migliore per un consulente per entrare in contatto con questi risparmiatori? L'approccio di persona vince sul digitale (sito, email, app o social network), lo preferisce il 71% degli intervistati. L'84% degli intervistati, infine, si dichiara favorevole a un programma di avvicinamento o istruzione sulle tematiche del risparmio e degli investimenti, riconoscendo nello Stato (il 55%) e nella Scuola (il 50%) le istituzioni che dovrebbero farsi promotrici in tal senso. Quali gli argomenti da trattare? Argomenti pratici e di immediata utilità: I prodotti di risparmio su tutti, lo richiede il 68%, seguiti da mutui e prestiti per il 67% e conti correnti bancari per il 66%. La richiesta sui prodotti di risparmio gestito si attesta al 53%.
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