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5/30/2019
La guerra commerciale continua a preoccupare gli investitori e i mercati finanziari. Ma un accordo è ancora possibile.
E' di questo avviso Ed Campbell, senior portfolio manager di QMA (gestore delegato di Pramerica SGR) che guarda con fiducia l'incontro del prossimo mese al G20.
"La realtà è che nessuno sa come andranno a finire le cose, questo perché sono in gioco questioni cruciali come i diritti di proprietà intellettuale, il trasferimento forzato di tecnologia, i sussidi statali alle società. Non sappiamo quanto il governo cinese sia disposto a concessioni, né quanto realmente Trump voglia insistere su questi aspetti. Ci sono molte incognite, compreso come si procederà in negoziazioni che appaiono sempre più complesse.- spiega l'esperto - .L'unica cosa che sappiamo è che le probabilità di una guerra commerciale oggi sono più alte rispetto a due settimane fa. In questo contesto consideriamo che esista un rischio asimmetrico al ribasso. Se firmassero un accordo, invece, sarebbe possibile che si riaccenda un rally verso nuovi massimi. In caso negativo, i ribassi potrebbero portarci a una ulteriore correzione del 10%".
Ma come possono proteggersi gli investitori dai rischi connessi a una guerra commerciale? L'esperto spiega che riducendo l'esposizione ad asset class più rischiose come azionario, mercati emergenti, small cap, ma mantenendo un atteggiamento snello e flessibile è possibile arginare un po' i movimenti a ribasso. E prosegue affermando che: "Se dovessimo assistere a una severa escalation nelle tensioni commerciali, sarebbe possibile che il governo cinese decida di intervenire massicciamente a favore dell'economia. Il risultato sarebbe un potente rally, dopo un selloff. Quindi, è importante essere preparati a sfruttare le occasioni di questa guerra commerciale. In questo momento però gli investitori preferiscono comprare "assicurazioni" come i Treasuries americani o l'oro".
La FED intanto continua a ripetere che l'attuale livello di politica monetaria è appropriato, come sottolineato nelle minute appena pubblicate. Dall'altra parte il mercato però continua ad aspettarsi che la FED tagli i tassi entro la fine dell'anno. Affinché la FED tagli i tassi, l'inflazione dovrà rimanere costantemente sotto il target, dovremo registrare un aumento dei rischi di recessione, cosa che potrebbe accadere nel caso di escalation delle tensioni commerciali. La FED ha ancora munizioni e non esiterà a utilizzarle in caso di bisogno.
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