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Voto USA, IRA a rischio abrogazione parziale

8/26/2024 | Redazione ADVISOR

Natalia Luna di Columbia TI analizza gli scenari relativi all'Inflation Reduction Act, introdotta nell’agosto di due anni fa, nel caso di una vittoria repubblicana


“Nell'agosto del 2022, sotto la presidenza Biden, gli Stati Uniti hanno introdotto l'Inflation Reduction Act (IRA), una legge federale volta, tra le altre cose, a incentivare gli investimenti nella produzione di energia a livello nazionale e a promuovere quella pulita”. Natalia Luna, analista senior investimenti tematici, ricerca globale di Columbia Threadneedle Investments, sottolinea che “si tratta del più grande investimento di sempre da parte del Congresso a sostegno della transizione energetica. A novembre i cittadini statunitensi andranno alle urne per decidere se affidare nei prossimi quattro anni la guida del paese al presidente democratico in carica Joe Biden o all'ex presidente repubblicano Donald Trump e, secondo quanto riportato, se eletto Trump sarebbe intenzionato a ‘smantellare’ l'IRA. Per questo motivo riteniamo opportuno valutare i rischi di abrogazione della legge nei settori che ne sono diretti beneficiari e identificare le possibili implicazioni per le aziende più esposte”.

“L'IRA - precisa la manager - prevede ingenti crediti d'imposta per tutti i settori economici che svolgono un ruolo chiave nel conseguimento della piena decarbonizzazione: energia, trasporti, edifici e agricoltura. Contiene inoltre molteplici disposizioni in materia di finanziamenti e regolamentazione. Quando la legge è stata presentata la cifra stanziata ammontava a 369 miliardi di dollari da spendere su 10 anni, ma le stime più recenti indicano altri 400 miliardi di dollari di investimenti, che potrebbero aumentare ancora. L'IRA ha implicazioni anche per la politica industriale, in quanto prevede ampi incentivi per la produzione nazionale di tecnologie pulite. La legge mira a creare capacità produttive locali per ridurre l'eccessiva dipendenza dalla catena di approvvigionamento cinese per la fabbricazione di componenti solari, eolici e per le batterie. Dalla sua introduzione, gli annunci di investimenti sono aumentati del 60%, superando i 114 miliardi di dollari e, nonostante si ritenga che in una certa misura sarebbero avvenuti indipendentemente dall'IRA, il quasi raddoppio delle richieste di interconnessione da parte di progetti rinnovabili dopo l'introduzione della legge è un valido indicatore del suo effetto concreto. Considerati i vantaggi in termini di creazione di posti di lavoro e crescita economica, molti operatori di mercato reputano poco probabile un'abrogazione completa della legge in caso di vittoria repubblicana”.

 Analisi degli scenari: implicazioni di una vittoria repubblicana: “Il mercato ritiene che il rischio per l'IRA sia binario, ossia che ci sarà o un'abrogazione totale o nessuna abrogazione, e che un'abrogazione totale sia improbabile dal momento che molti dei benefici dell'IRA sono concentrati in Stati non governati dai democratici. Si tratta di un'argomentazione valida, che tuttavia non elimina il rischio di un'abrogazione parziale. Siamo infatti dell'avviso che vi siano motivi convincenti per ritenere probabile quest’ultima ipotesi e che il mercato stia sottovalutando questo rischio. Il principale fattore alla base di questa convinzione è rappresentato dalle dinamiche legislative cui assisteremo nel 2025. Se i repubblicani dovessero vincere le elezioni, potrebbero cercare di estendere i tagli fiscali introdotti da Trump nel 2017 e in scadenza nel 2025. Ciò potrebbe imporre una riduzione della spesa in altri ambiti, e in tal caso la nuova amministrazione potrebbe cercare di abrogare alcune parti dell'IRA. Inoltre, malgrado una certa avversione nei confronti di alcune disposizioni dell'IRA, come quelle sui veicoli elettrici, gli esponenti repubblicani sembrano più favorevoli ad alcuni elementi della legge considerati complementari all'energia tradizionale e all'industrializzazione, come la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS) e la produzione nazionale. Per questo motivo, riteniamo improbabile un'abrogazione totale dell'IRA e reputiamo più verosimile uno scenario di abrogazione parziale”.

“In Columbia Threadneedle - rileva l’economista - abbiamo sviluppato una metodologia completa e olistica per valutare il rischio di abrogazione per i settori e le tecnologie pulite che sono diretti beneficiari delle misure di sostegno dell'IRA. Abbiamo considerato il rischio di annullamento di ciascuna disposizione dell'IRA, nonché altri sviluppi normativi rilevanti con potenziali ripercussioni, come l'aumento delle tariffe d'importazione o la cancellazione di regolamenti di settore. Abbiamo classificato i rischi come ad alta, media o bassa probabilità, considerando poi l'interazione tra tutte le dinamiche e i fattori analizzati. Ad esempio, i produttori nazionali di tecnologie pulite potrebbero trarre vantaggio da uno scenario che preveda il mantenimento dei sussidi e l'inasprimento delle tariffe sui concorrenti cinesi. Tuttavia, potrebbero essere penalizzati da un possibile rallentamento in settori quali le energie rinnovabili o l'elettrificazione, se i crediti applicabili venissero ridotti. In tal senso, le aziende potrebbero essere favorite e punite allo stesso tempo. Le dinamiche di un'abrogazione potrebbero avere anche conseguenze secondarie e più ampie oltre a quelle legate alla decarbonizzazione; si pensi, ad esempio, alle implicazioni macro e geopolitiche per molte industrie a livello globale qualora l'inflazione dovesse aumentare in seguito all'introduzione di misure più protezionistiche.

“Come detto – conclude Luna - il mercato ritiene attualmente che in caso di vittoria dei repubblicani alle elezioni presidenziali USA di novembre il rischio per l'Inflation Reduction Act sia binario (abrogazione totale o nessuna abrogazione). Tuttavia, noi siamo dell'idea che vi sia una terza opzione in gioco, ossia quella di un'abrogazione parziale, che riteniamo essere anche lo scenario più probabile, sebbene il mercato sembri sottovalutare questo rischio e tutte le relative implicazioni per gli investimenti. Dal momento che, in caso di modifiche all'IRA, gli effetti potrebbero divergere notevolmente da un settore all'altro, abbiamo valutato l'impatto tenendo conto non solo del rischio di riduzione dei crediti d'imposta, ma anche di modifiche ai programmi di finanziamento e alle disposizioni normative, in particolare la possibile introduzione di dazi più elevati sulle tecnologie pulite importate dalla Cina. All'interno di ciascun settore, abbiamo quindi identificato le società più esposte a tali rischi e abbiamo definito un piano per interagire con loro al fine di integrare queste valutazioni nelle nostre attività di engagement e quantificarne con maggiore precisione l'impatto”.

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