Miles Geldard (nella foto), gestore del fondo Jupiter Global Convertibles, condivide le sue idee sulle convertibili.

 

Il 2016 è stato teatro di numerosi eventi decisivi: l’esito leave del referendum sulla Brexit, l’elezione di Donald Trump negli Stati Uniti, grandi flussi di migranti verso l’Europa e un’impennata nella popolarità delle fazioni politiche estremiste. Le ripercussioni di questi importanti avvenimenti influenzeranno i mercati lungo tutto il corso del 2017. Inoltre, la situazione in Italia non si è stabilizzata e stiamo assistendo a un crescendo di tensioni geopolitiche che potrebbe avere conseguenze sugli scambi commerciali e sui prezzi dell’energia a livello mondiale. Questi fattori combinati a premi al rischio molto bassi, come posto in evidenza dalle attuali valutazioni sia degli asset rischiosi sia degli asset risk-free, suggeriscono che sia ancora necessaria una certa prudenza.

 

Negli ultimi anni i mercati hanno potuto fare affidamento sull’impegno delle banche centrali a frenare il normale funzionamento e i meccanismi di vendita dei mercati, ma questo contesto estremamente favorevole sta cambiando: i rendimenti obbligazionari ai minimi hanno impatti negativi sul sistema bancario, sui piani pensionistici, sulle compagnie di assicurazione e sul risparmio privato. Sembra che l’attenzione dei politici stia virando dalla politica monetaria alle misure di stimolo fiscale. Il contesto attuale caratterizzato dall’eccesso di risparmio renderà contenuta la risalita dei rendimenti, tuttavia pare che sia cominciata un’inversione di tendenza dell’inflazione, che in alcuni paesi è già in aumento. Dal momento che i rendimenti sono così bassi, anche un modesto aumento dell’inflazione avrebbe effetti negativi sui rendimenti reali di gran parte dei mercati obbligazionari. Una normalizzazione nei livelli di rendimento dei bond potrebbe risultare in una maggiore volatilità dei mercati. Se alcuni investitori sono consapevoli di questo rischio, sono in pochi a essere posizionati per affrontarlo.

 

Nel 2016 l’asset class delle obbligazioni convertibili ha vissuto un massiccio sell-off proprio all’inizio dell’anno, raggiungendo i minimi nel mese di febbraio. Successivamente le convertibili hanno gradualmente recuperato, anche se i deflussi hanno pesato sull’asset class. Il rally azionario dopo le elezioni negli Stati Uniti ha prevenuto che le convertibili chiudessero l’anno in territorio negativo, ma anche con questo rimbalzo, le valutazioni tecniche delle convertibili risultano basse. Anche se esiste una serie di convertibili interessanti in varie regioni a livello globale, alcune delle migliori opportunità d’investimento si trovano in Giappone. Le convertibili sono un modo per ottenere esposizione all’azionario in un paese dove la banca centrale si è impegnata a tenere i rendimenti dei titoli di Stato intorno allo zero per lungo tempo.