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7/21/2012 | andrea.giacobino
È finita come doveva finire: Banca Network Investimenti è stata messa in liquidazione coatta amministrativa con un decreto del Ministero dell'economia emanato su proposta della Banca d'Italia. I commissari straordinari hanno, insomma, dovuto gettare la spugna: non c'è più nessuna possibilità di salvare la banca-rete di consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) di cui sono azionisti la Sopaf dei fratelli Magnoni, De Agostini, Aviva e il Banco Popolare.
La liquidazione coatta amministrativa consentirà finalmente di rimborsare i 28.000 clienti clienti, con conti finora bloccati, presumibilmente entro metà agosto, soltanto grazie alle risorse che arriveranno dal Fondo Interbancario di Tutela e Garanzia dei Depositi: il fondo, secondo indiscrezioni, coprirà i rimborsi fino all'ammontare di 65-70 milioni di euro. La liquidazione coatta amministrativa, procedura concorsuale simile a quella fallimentare, è diretta ad estinguere l'impresa dopo aver soddisfatto i creditori.
E se ora per alcuni consulenti (ex-promotori) di Bni si apre la strada dell'approdo nella Consultinvest Sim guidata da Maurizio Vitolo, la fine inglorioso della banca-rete guidata prima da Maurizio Cozzolini poi da Marco Sturmann, finirà - finalmente - sotto il faro della magistratura. La Procura di Milano, infatti, sta vagliando la possibilità di aprire un fascicolo sulla gestione della banca, contraddistinta da numerose opacità di soci e manager che hanno condotto al disastro finale.
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