Un fenomeno sta emergendo in tutta la sua preoccupante evidenza nel settore dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari): la crescente difficoltà, se non la vera e propria impossibilità, di attrarre nuovi clienti. I numeri, infatti, parlano chiaro: a fronte di una categoria che si sta progressivamente riducendo come quantità, quel fatidico 6% che rappresenta secondo i dati della Banca d'Italia la quota del risparmio delle famiglie italiane affidata ai consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) continua a non segnare il benché minimo progresso man mano che i tempo passa.

 

C'è di più: i piani di sviluppo commerciale delle grandi reti (con poche eccezioni) sembrano puntare più verso il basso che verso l'alto. Un esempio? Qualche giorno fa si è saputo che il target di “crescita” fissato da una grande rete ai suoi consulenti (ex-promotori) è, per il 2012, la sottoscrizione di solo un piano di accumulo (pac) in fondi per solo un nuovo cliente.

 

Con questi obiettivi da raggiungere si farà davvero pochissima strada e i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) si ritroveranno ogni giorno di più a “pestare l'acqua nel mortaio” dei clienti che hanno già, riducendosi a ridisegnarne il portafoglio a scapito dello sviluppo del loro stesso business. In questo scenario che va progressivamente ingessandosi anche i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) più esperti diventano restii ad attrarre nuovi clienti, magari con l'uso delle famose “telefonate a freddo”. E la crescita del business si allontana.