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Consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) e Mandante, sfida a colpi di brand

10/12/2011 | Marcella Persola

Oltre al brand della mandante, il consulente finanziario (ex-promotore finanziario) può sviluppare una sua personale marca, perché l'integrazione tra i due...


 

Il personal branding? Utile ed efficace anche per i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari). A sostenerlo è Renato Fiocca, professore ordinario di Marketing presso la Facoltà di Economia dell'Università Cattolica di Milano, nonché direttore di Centrimark (Centro di Ricerche di Marketing) che in occasione del prossimo appuntamento Efpa a Milano (il convegno del 14 ottobre) terrà un seminario dedicato proprio a questa nuova tendenza. Ma perché i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari), titolari già di un mandato, quindi rappresentativi già di un brand dovrebbe sviluppare un ulteriore "personal brand"?. 
 
"In realtà perché nella dimensione di fiducia nella quale si sviluppa e concretizza il personal branding questi elementi sono complementari, reciproci, quindi se da una parte la mandante che si rappresenta rassicura il cliente dal punto di vista istituzionale, dall'altra è il consulente finanziario (ex-promotore finanziario) che può migliorare questo servizio con la personalizzazione che la mandante non è in grado di offrire. Per questo motivo si può attuare una logica di integrazione dei due brand" spiega il prof. Fiocca.
 
Ma quali sono i primi passi per sviluppare il personal branding? " La prima attività da svolgere è analitica, ossia conoscere le proprie relazioni. Questa catalogazione permette di definire i confini della propria impresa e di capire le interconnessioni che si sono create. Dopo la creazione del database, che è un'attività impegnativa ma importante è utile procedere con un processo di segmentazione dei clienti a seconda di diverse categorie (investimenti, grado di rischio, e altro) e poi creare un portafogli di attività che risponda alle domande degli utenti" continua il prof di marketing. 
 
E seppure questa attività sia soltanto all'inizio, è importante non commettere fin da subito degli errori vitali. Primo fra tutti non essere discontinui. "Le promesse vanno mantenute altrimenti si perde credibilità e una volta persa è difficile da recuperare" continua il professore. Inoltre evitare il "sovraffollamento". "E' importante fare leva sulla comunicazione e utilizzare gli strumenti del web 2.0 come blog, twitter e linked-in ma è meglio non utilizzarli tutti assieme, si finirebbe per banalizzare la propria attività" conclude Fiocca. Non dimenticandosi che anche il personal branding si muove all'interno di un contesto di relazioni. Quindi il primo e vero unico mattone resta la capacità di costruire relazioni, soprattutto in fasi come quella attuale ove il sopravvento dell'incertezza porta i clienti a richiedere maggiore rassicurazione, e può sviluppare una maggiore fidelizzazione. 

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