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2/16/2024 | Marcella Persola
Raggiunge i 785,1 miliardi di euro il patrimonio dei risparmiatori, seguiti dai consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede. Il dato reso noto da Assoreti si riferisce a fine dicembre 2023 ed evidenzia una crescita del 12,3% rispetto ai 698,9 miliardi dello stesso periodo dell'anno scorso. Il dato è in crescita anche rispetto al mese precedente quanto il patrimonio aveva raggiunto la quota di 746,04 miliardi di euro.
Le leve di crescita si ritrovano nei volumi di raccolta realizzati nell’anno, che incidono per 6,3p.p., e nell’effetto performance dei mercati finanziari che contribuiscono per 5,8p.p..
La valorizzazione complessiva della componente finanziaria/assicurativa/ previdenziale del portafoglio raggiunge così i 668,6 miliardi di euro (+15,8%), rappresentando l’85,2% del portafoglio (+2,6pp); di questi, 492,7 miliardi sono investiti in prodotti del risparmio gestito (il 62,8% del portafoglio; -3,2pp) e 175,8 miliardi in strumenti finanziari amministrati (il 22,4% del patrimonio; +5,8pp).
Nel dettaglio la componente gestito cresce del 6,9%, con il contributo di tutte le macro-famiglie di prodotto. Il valore degli Oicr, sottoscritti direttamente, si attesta a 213,5 miliardi, in crescita rispetto ai 196,31 di fine 2022 e un’incidenza complessiva sul portafoglio che si attesta al 27,2%. I fondi aperti di diritto estero rappresentano il 24% del portafoglio con 188,2 miliardi di euro mentre i prodotti di diritto italiano valgono 22,3 miliardi (2,8% del portafoglio). La valorizzazione delle gestioni individuali aumenta del 10,5% e raggiunge 80,4 miliardi di euro rispetto ai 72,77 di fine 2022; l’incidenza in portafoglio si attesta, così, al 10,2%, risultando equiripartita tra le Gpf e le Gpm.
Il comparto assicurativo vale 180,6 miliardi di euro rappresentando il 23% del portafoglio; la crescita osservata sulle unit linked (+8,3%) e in misura più contenuta sui prodotti multiramo (+1,6%) compensa la flessione della valorizzazione delle polizze vita tradizionali (43,09 miliardi). Il contributo complessivo delle Reti al patrimonio investito in Oicr aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, è, ora, pari a 403,9 miliardi di euro. L’incidenza sul patrimonio in fondi (1.124 miliardi di euro – dato provvisorio) si attesta, quindi, al 35,9%; a fine 2022 l’incidenza era pari al 34,8%.
La componente strettamente finanziaria (Oicr, gestioni individuali e titoli amministrati) aumenta del 21,9% con un effetto mercato stimato all’8,1%. La liquidità scende a 116,5 miliardi (-4,2% a/a), con un’incidenza in portafoglio del 14,8% (-2,6pp a/a).
“Come dimostrano i numeri presentati oggi, le reti di consulenza finanziaria hanno ottenuto grandi risultati nel corso dell’anno appena concluso e Assoreti si conferma un punto di riferimento per i risparmiatori italiani. L’attività di consulenza prestata dalle nostre associate risulta particolarmente cruciale nei momenti di forte volatilità e incertezza come quello attuale, perché contribuisce a creare valore nelle scelte degli investitori. Per questo motivo siamo profondamente soddisfatti e guardiamo con rinnovata fiducia all’anno appena iniziato” dichiara Massimo Doris, (nella foto) presidente dell’associazione.
Sul fronte delle società primeggia il gruppo Fideuram con 312,05 miliardi circa. Seguono Fineco con 106,70 miliardi e Banca Mediolanum con 105,53 miliardi
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