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12/12/2020
“Gestire il patrimonio significa pianificare i bisogni delle famiglie italiane e noi questa responsabilità la sentiamo molto. Siamo consapevoli di avere in mano il futuro di molti italiani. La consulenza è un bene e un valore per tutti, anzi è ancora più importante per chi lavora e risparmia, perché risorse gestite male, al di là delle tecnicalità del prodotto in cui si investe, sono opportunità che vanno perdute, e possono costare molto nel lungo periodo”. Il presidente di Assoreti, Paolo Molesini, nel corso della presentazione del Rapporto 2020 Assoreti-Eumetra “Risparmio e Consulenza, insieme per il rilancio del Paese” non ha lasciato spazio a interpretazioni e ha sottolineato con forza il valore della consulenza finanziaria oggi.
“Il delta tra quello che rende il risparmio di una famiglia e come vanno i mercati è enormemente superiore al costo versato alla consulenza” ha spiegato ancora Molesini. “Il “fai da te” brucia una quantità di ricchezza enorme. Il valore della consulenza che credo determinante è soprattutto nella capacità di visione e gestione del patrimonio nel lungo periodo ed è questo il compito fondamentale di un consulente: assistere le famiglie aiutandole ad allungare l’orizzonte temporale in una gestione del patrimonio sempre più scientifica e sempre meno dettata dall’emotività”.
Un messaggio che ha trovato forza nei dati della ricerca presentata da Fabrizio Fornezza, Partner e Presidente di Eumetra che ha, tra le altre cose, rilevato un forte bisogno di consulenza di qualità tra gli italiani. Un bisogno che è “utile per tutti (85%)” e non solo per i grandi patrimoni (solo il 45% degli intervistati afferma che la consulenza è un servizio riservato a persone ricche, ndr).
“Dai risultati emersi dalla ricerca, la finanza viene percepita come “al fianco degli italiani”, una percezione stimolata anche dalla situazione di attuale emergenza. Circa la metà degli italiani riconosce il contributo offerto sinora dagli operatori per il sostegno al sistema produttivo e all’occupazione e li considera come interlocutori chiave per il futuro, in termini di supporto alle imprese (71%), alle famiglie (66%) e allo Stato (44%). In questo quadro la consulenza finanziaria è l’elemento di connessione fra finanza, famiglie e paese” aggiunge Fornezza.
È forte quindi l’appello per l'offerta di un servizio di consulenza finanziaria, secondo logiche tipiche del wealth management, proposto però a clienti con condizioni patrimoniali e reddituali di livello meno importante. Visto il grande risparmio accumulato dagli italiani in questo 2020 (e non solo). Visti i timori sul futuro economico dichiarato dalle famiglie. Vista la disponibilità delle stesse famiglie ad un utilizzo del loro risparmio per la crescita del Paese (a patto, ovviamente, che l’utilizzo sia sostenibile e orientato a progetti concreti, ndr). È evidente che il mondo della consulenza finanziaria ha davanti a se una grande prateria. Ha la possibilità e il compito di avvicinare con servizi di consulenza di qualità elevata tutte le famiglie benestanti (non necessariamente ricche) che hanno oggi esigenze di progettazione del risparmio, esigenze di investimento, di protezione, immobiliare significative.
Ma offrire una consulenza finanziaria di qualità ad una platea così allargata richiede una modernizzazione dei modelli di servizio che porti il cost to serving a livelli sostenibili per tutti: per la banca/rete, per il consulente finanziario e anche per il cliente. È questa, a nostro avviso, la grande sfida che l’industria deve affrontare. E lo deve fare subito.
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