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Consulenti finanziari (ex-promotori finanziari), addio ai vecchi modelli di business

7/4/2011 | Francesco D'Arco

L'industria della promozione finanziaria sta per dire addio ai vecchi modelli di business piramidali e si appresta a vivere una profonda trasformazione che rivoluzionerà completamente il settore. E' questo il parere di un pf su due che per il futuro della professione prevede che...


 

L'industria della promozione finanziaria sta per dire addio ai vecchi modelli di business piramidali e si appresta a vivere una profonda trasformazione che rivoluzionerà completamente il settore. Una trasformazione che avrà gli effetti di un vero e proprio big bang. E' questo il parere del 45% dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) che interpretano così il calo del 21% del numero di professionisti attivi registrato dal 2007 al 2010 e la riduzione dell'11% del numero di clienti.
 
E' questo uno dei dati emersi dal sondaggio realizzato da Advisorprofessional in collaborazione con Progetica che ha chiesto ai consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) iscritti alla community un'opinione sui trend emersi dalla relazione annuale Assoreti e Apf. 
 
 
Accanto a chi si aspetta l'arrivo di un "big bang" della promozione emerge anche un elevato numero di consulenti (ex-promotori) che ritiene che il settore sia in una fase di consolidamento in quanto la riduzione dei consulenti (ex-promotori) è funzione di un incisivo processo di selezione basata sulla qualità del servizio offerto.
Per il 35% dei professionisti che hanno risposto al sondaggio vanno interpretati in questo modo la crescita del numero medio di clienti per consulente (ex-promotore) attivo, salito a 164 unità nel 2010 contro i 145 del 2007, e la crescita del portafoglio medio per singolo consulente finanziario (ex-promotore finanziario), 11 milioni del 2010 contro gli 8,5 del 2009.
 
 
Non mancano le visioni più catastrofiche. Il 10% dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) ritiene, infatti, che il mercato stia subendo ormai una crisi irreversibile che attesta la non sostenibilità del modello distributivo delle reti di promozione finanziaria, mentre solo il 7% crede che il settore stia regolando in maniera efficiente l'equilibrio tra domanda e offerta.
 
 
Una cosa è certa, sarà determinante, per il futuro della promozione finanziaria, lo sviluppo della consulenza che però, in base alla normativa internazionale, comporta una netta separazione tra attività di vendita e servizi di consulenza. Sulla base di questa premessa, lo sviluppo dei servizi di consulenza che effetti avrà sull'industria della promozione finanziaria? Metterà allo scoperto le debolezze e le fragilità dell'industria dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) che crede possibile generare valore per il cliente solo grazie ai prodotti; determinerà una contrazione del settore perché il cliente medio non è preparato a remunerare la consulenza; favorirà l’affermazione e lo sviluppo di un profilo professionale consulenziale che rappresenta il naturale approdo per il pf (quello del pianificatore finanziario); o determinerà un'ulteriore crescita dell’industria, ma solo in seguito a un ripensamento e una rivoluzione dei modelli di business? E' questa la domanda posta questa settimana ai consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) da Progetica.
 
 

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