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Consulenti finanziari (ex-promotori finanziari), cinque anni senza crisi

4/1/2011 | Francesco D'Arco

L'industria dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) non conosce crisi. Assoreti ha presentato al mercato la relazione annuale dalla quale emerge...


Se si guardano i numeri dell'industria dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) degli ultimi quattro anno emerge chiaramente un dato: la crisi per le reti è durata solo un anno.

Dalla relazione annuale di Assoreti, presentata venerdì 1 aprile alla stampa, emerge un trend positivo sul fronte della raccolta netta che ha visto la categoria chiudere sempre con un saldo complessivo in crescita: +14,1 miliardi nel 2006, 11,44 miliardi nel 2007, 6,44 nel 2008, 17,6 nel 2009 e 12,27 nel 2010.

Anche se si prende in considerazione l'andamento del solo risparmio gestito il risultato non cambia. In quattro anni (2006-2010) i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) non hanno mai frenato, con un solo neo: il 2008. In quell'anno le reti associate ad Assoreti hanno chiuso con un saldo negativo pari a 9,03 miliardi di euro, battuta d'arresto cancellata definitivamente con gli oltre 26 miliardi raccolti nei due anni successivi. E proprio tra il 2009 e il 2010 l'industria del reti dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) ha visto crescere il patrimonio totale gestito e amministrato passando dai 229,76 miliardi di fine 2009 ai 236,3 miliardi di fine 2010, con un incremento del 2,8% anno su anno.

Forte dei numeri del 2010 il segretario generale di Assoreti, Marco Tofanelli, nel corso della conferenza stampa, ha lanciato un messaggio chiaro all'intera industria: "ora è fondamentale garantire una adeguata concorrenza nel mercato" ha chiarito Tofanelli "basta con i dibattiti su qual è il modello ideale di servizio, non ne esiste solo uno".

"Quello che la clientela chiede è un servizio di consulenza adeguato e accompagnato da una forte trasparenza" continua Tofanelli. "Non è una questione di modello e anche i legislatori ora devono concentrarsi maggiormente sulle norme comportamentali".

Ma quali sono oggi i modelli più diffusi? Secondo Tofanelli è possibile oggi distinguere "tre differenti modelli di servizio": uno basato sul monobrand, uno sul multibrand e uno che si ispira al modello dei "broker".

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