"In un momento storico politico orientato alla semplificazione, alle politiche sociali e alla ricerca di nuovi posti di lavoro, si rimane sconcertati dall'orientamento del ministero dell'Economia che, con la risposta ad una mia interrogazione parlamentare, regala un aiuto di cui non si sentiva alcun bisogno alla burocrazia, all'incremento del numero degli esodati, all'allargamento della disoccupazione giovanile". 

 

Così il senatore del Pdl Rosario Costa commenta la risposta alla sua interrogazione contraria all'introduzione di disposizioni che per l'esercizio della professione di consulente finanziario (ex-promotore finanziario). Ma il senatore va oltre e definisce "assurdo" il pretendere "l'iscrizione addirittura a due albi diversi con incomprensibili ed insostenibili appesantimenti burocratici in termini amministrativi ed economici per il professionista e per il sistema". 

 

Perché "l'iscrizione nell'albo della categoria dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari), regolato e vigilato dalla Consob e gestito dall'apposito organismo Apf previsto dalla legge" non deve essere considerato garanzia sufficiente a consentire l'esercizio ampio e completo della professione nell'intero settore finanziario? Si chiede il senatore che però non si dà per vinto e, nonostante la risposta negativa del ministero dell'Economia chiede "un intervento che elimini dalle previsioni normative ogni elemento che conduca alle assurde conseguenze citate".

 

Anche perché, secondo quanto risulta ad Advisoronline, nella risposta del ministero dell'Economia sono diversi gli elementi che non hanno soddisfatto le associazioni di categoria e che hanno generato diversi malumori tra reti e consulenti (ex-promotori). La prima riguarda l'affermazione secondo la quale la "riformulazione" del decreto 169/2012 "tiene conto delle osservazioni sul punto delle commissioni di Senato e Camera". La seconda è invece l'introduzione di un nuovo elemento: l'accessorietà.

 

Il ministero dell'economia, infatti, nel ricordare che i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) non sono tenuti a iscriversi all'OAM nel caso in cui "le attività di promozione e collocamento dei contratti finanziari risultino accessorie rispetto a operazioni relative a strumenti finanziari", sottolinea invece che "in assenza del vincolo di accessorietà, ovvero in tutti i casi di conclusione di contratti finanziari, i consulenti (ex-promotori) sono tenuti a iscriversi anche nel nuovo elenco tenuto dall'Organismo degli agenti e mediatori". Ma cosa si cela dietro al concetto di "accessorietà"? In molti temono un allargamento degli obblighi per i pf.

 

Un'altra questione importante è quanto sarà l'ammontare dell'iscrizione per i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari). Su questo aspetto è intervenuta una circolare di OAM che specifica che i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) dovranno pagare soltanto il 50% dell'importo totale. Se vuoi sapere quanto sia il valore del contributo, collegati ad AdvisorProfessional.