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6/6/2012 | Marcella Persola
Fronte comune contro OAM. O meglio contro i contributi che il nuovo albo dei mediatori potrebbe richiedere ai consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) per lo svolgimento dell'attività di intermediazione mutui.
Così come anticipato da Advisoronline (si veda l'articolo Consulenti (ex-promotori) iscritti all'OAM? Le associazioni si ribellano e Consulenti (ex-promotori), scattano le registrazioni OAM) le associazioni si sono ribellate e non solo.
Le banche, società di distribuzione e consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) non si sono scoraggiate e hanno scritto al ministero dell’Economia e delle Finanze per chiedere urgentemente la modifica alla bozza di decreto legislativo n. 141/10 che regola il settore della mediazione creditizia e degli agenti in attività finanziaria, e che dovrebbe presto passare al vaglio del Consiglio dei Ministri a breve.
Da Assoreti ad Abi, ma anche Consob, in occasione dell'assemblea APF avevano già sottolineato che si tratta di una duplicazione inutile e che i consulenti (ex-promotori) sono già iscritti in un albo professionale, e già controllati da un'autorità di vigilanza e che le nuove disposizione dell'OAM quindi non farebbe che aggravvare i costi dei contributi e non solo.
Per Maurizio Bufi, presidente di Anasf: "I consulenti (ex-promotori) pagano già l’iscrizione all’Apf, l’organismo di tenuta dell’Albo, e alla Consob, per un totale di circa 190 euro l’anno. La nuova iscrizione all’Oam implicherebbe un aggravio di quasi 200 euro l’anno senza che ce ne sia alcun motivo". Inoltre secondo Bufi che lancia il suo appello dalle pagine di MF "si verrebbe a snaturare anche la figura del consulente finanziario (ex-promotore finanziario) che sarebbe frazionata a seconda del prodotto che colloca". Una vera e propria inversione di tendenza.
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