Alla fine di giugno raddoppiano i deflussi dell'industria del risparmio gestito che in sei mesi ha perso più di 10 miliardi di euro. Tra le prime dieci realtà si salvano solo due gruppi, grazie a...
Alla fine di giugno raddoppiano i deflussi dell'industria del risparmio gestito. I dati diffusi da Assogestioni rivelano un saldo negativo mensile pari a 3,09 miliardi di euro, contro i -1,7 miliardi di maggio. Questa volta nei anche i fondi di diritto estero riescono a evitare il tracollo e l'industria deve fare i conti una fuga generalizzata.
In particolare i prodotti di diritto italiano chiudono il mese con deflussi pari a -1,8 miliardi, mentre quelli di diritto estero si fermano a -1,26 miliardi di euro. Anche a livello di singoli prodotti non ci sono note positive. Si passa dal miliardo di deflussi registrato dai fondi di liquidità e da quelli obbligazionari, per arrivare ai -40 milioni dei fondi hedge.
Il tutto porta il saldo del primo semestre 2011 a superare i -10,15 miliardi di euro, con effetti negativi sul patrimonio totale dell'industria che scende dai 447,98 miliardi di maggio agli attuali 441,21 miliardi.
Anche a livello di società non ci sono particolari motivi per festeggiare. I gruppi italiani perdono a giugno 2,05 miliardi di euro (-11,08 da inizio anno), quelli esteri perdono 1,04 miliardi (+916 milioni in sei mesi). Nel dettaglio, tra le prime 20 realtà per patrimonio gestito solo 3 riescono a chiudere il mese con un saldo positivo: Mediolanum, Generali e Poste Italiane.
Il gruppo di Ennio Doris chiude il mese con 270,4 milioni di euro di raccolta, il Leone di Trieste si ferma a 55,8 milioni e le Poste Italiane chiudono con 32,7 milioni. Tra le altre si segnalano i +98 milioni del gruppo Banca Leonardo e i +31,5 milioni del gruppo Veneto Banca.
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