Crollano le retrocessioni versate dai fondi alle reti di consulenti finanziari (ex-promotori finanziari). E' quanto emerge in un recente studio di Assogestioni sulla redditività e l'efficienza delle SGR italiane presentato al Salone del Risparmio di quest'anno, secondo cui l'incidenza delle commissioni passive su quelle attive (le retrocessioni appunto) dal 1999 al 2011 è diminuita di 15 punti percentuali, passando dall'80% circa degli anni 1999 - 2000 a valori compresi tra il 70 e i 75% del 2007, per poi ridursi ulteriormente al 65 -70% nei quattro anni successivi.

A partire dal 2007, si legge nello studio, la riduzione è stata determinata da un calo di tutti i prodotti censiti. In dettaglio, le retrocessioni dai fondi comuni sono diminuite di 6 punti percentuali (dal 75% al 69%), quelle dalle gestioni di portafoglio di 5 punti (da 73 a 68%), mentre quelle relative alle gestioni ricevute in delega sono scomparse quasi del tutto nel periodo preso in considerazione. Per quanto riguarda le retrocessioni dai fondi comuni, lo studio, che parte dai dati contenuti nei prospetti, mostra come nell'ambito di questi prodotti la tendenza abbia interessato in maniera generalizzata tutte le principali asset class.

L'analisi, inoltre, mostra come la dimensione ridotta delle SGR porti a un vantaggio economico in termini di minor incidenza delle commissioni passive: quelle più piccole (primo quartile) in media retrocedono alle reti il 45% delle commissioni incassate, mentre quelle più grandi (quarto quartile) il 75%. Una marcata differenziazione che si riscontra anche a livello di prodotto: se consideriamo i fondi comuni, il peso delle commissioni passive su quelle attive si attesta al 47,2% nelle SGR più piccole, mentre in quelle più grandi la percentuale sale al 70,4%. Nelle gestioni di portafoglio proprie, infine, le percentuali vanno dal 50,1% versato in media dalle SGR di primo quartile al 70% retrocesso dalle SGR più grandi.