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Azimut, direzione Sudamerica

1/7/2013

Dopo un 2012 che ha visto il titolo della società registrare la miglior performance di Piazza Affari, è questa la rotta che l'a.d. Pietro Giuliani seguirà per il 2013.


Un grande 2012 per Azimut che vede primeggiare tra i titoli di Piazza Affari (leggi anche Azimut, miglior titolo del FTSE MIB nel 2012 ) e si appresta ad archiviare l'esercizio con un utile record oltre i 140 milioni di euro e un patrimonio che ha toccato i 19,4 miliardi grazie a una raccolta di oltre 1,45 miliardi.

 

Ma cosa riserva il nuovo anno?


"Stiamo lavorando per arrivare in Sudamerica. Ci stiamo trasformando in una multinazionale e questo processo di internazionalizzazione ci porta ad andare dove è possibile dare ai nostri clienti performance piu' alte, ma anche dove possiamo raccogliere nuova ricchezza a beneficio dei nostri azionisti".
 
Lo ha affermato in una intervista rilasciata a Milano Finanza, Pietro Giuliani, a.d. di Azimut H., aggiungendo che il 2013 "credo che sarà per noi simile al 2012. Continueremo sulla strada di cambiamento che abbiamo avviato dal 2008 e, indipendentemente da quello che succederà, cercheremo di dare performance positive ai clienti, raccolta netta e crescita alla societa' e quindi valore agli azionisti".
 


Focus sul gestito made in Italy

Infine per quanto riguarda la raccolta del risparmio gestito italiano, Giuliani ha spiegato che "l'industria ha due componenti: produzione e distribuzione. Purtroppo nel primo caso, tranne poche eccezioni, tutte le SGR investono in Italia al massimo in Europa, non c'è quasi nessuno che sposta la produzione dove ci sono le performance. Quanto a noi invece, come dicevo, siamo già presenti a Istanbul, Hong Kong e Shanghai e presto arriveremo anche in Brasile. Abbiamo 160 dipendenti di cui 100 in Italia e 60 all'estero. Sul fronte della distribuzione non vedo banche che seriamente si siano rimesse a lavorare sul risparmio gestito. I consulenti (ex-promotori), invece, sono stati piu' reattivi nel guidare i risparmiatori nei fondi. D'altra parte c'è ancora molta paura per le perdite subite nel 2008 e 2009. Cio' spiega anche il successo dei conti di deposito ad alto rendimento". 

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