LE SORPRESE DEL 2012

L'anno da poco concluso lascia in eredità all'industria del risparmio gestito italiano un nuovo record: grazie ad un rush finale che ha visto il settore chiudere, tra agosto e novembre, il bilancio mensile, per tre volte su quattro, con un saldo di raccolta netta positiva; e grazie ad una riorganizzazione delle società di asset management del Gruppo Generali in essere a partire dal 1° ottobre, il patrimonio dell'industria monitorata da Assogestioni è volato oltre quota 1.196 miliardi, superando il record del 2007 (1.192 miliardi di euro).

 

Un dato frutto anche del buon momento attraversato nel corso del 2012 dai fondi di lungo termine, che hanno registrato un saldo positivo di oltre 9,79 miliardi (dati Assogestioni aggiornati a fine novembre 2012). Tra questi strumenti spicca il boom di raccolta netta messo a segno in undici mesi dai fondi obbligazionari (+21 miliardi di euro) e, più in generali, dai fondi di diritto estero (+15,34 miliardi di euro).

 

Ripercorriamo le tappe che hanno cambiato il volto del risparmio gestito nel 2012:

 

 

Risparmio gestito, la raccolta torna in nero

 

 

Fondi comuni, il patrimonio raggiunge 1.000 miliardi

 

 

Risparmio gestito, decide tutto Generali

 

LE CONFERME DEL 2012

Fin qui le sorprese del 2012, ma l'anno da poco concluso ha anche dato conferme su due trend che ormai da diverso tempo caratterizzano l'industria del risparmio gestito in Italia. Una è quella che vede il crescente ruolo delle SGR estere nel mondo dei fondi comuni. L'altro è il ruolo determinante svolto dalle reti di promozione finanziaria che si confermano soggetti essenziali per chiunque voglia conquistare un ruolo di primo piano nel risparmio gestito italiano. Ma ripercorriamo, anche in questo caso, due momenti fondamentali del 2012:

 

 

Risparmio gestito salvato dai consulenti (ex-promotori). Ma non solo

 

 

 

Sgr estere, Invesco si aggiudica l'ultimo round