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Congresso Anasf, Bufi presidente e nuova governance

5/15/2011 | Marcella Persola

Il neo-presidente spiega che le modifiche allo Statuto hanno permesso l'elaborazione di una governance che aiuterà l'associazione ad affrontare il futuro.


Con 16 voti a favore sui 25 consiglieri eletti Maurizio Bufi è stato eletto nuovo presidente dell'Anasf, associazione nazionale per i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari). Succede a Elio Conti Nibali.

Bufi, che nel precedente esecutivo ricopriva il ruolo di vice-presidente, avrà un compito molto importante. Già nel suo intervento dopo la relazione del presidente uscente Conti Nibali, l'ex vice-presidente aveva ricordato che “dobbiamo recuperare il patrimonio di cui disponiamo e rilanciarlo”. E oggi nelle vesti di neo-presidente, sottolinea come le modifiche che sono state apportate allo Statuto per rendere la governance più moderna, efficiente e innovativa, siano necessarie per “affrontare al meglio le sfide che ci attendono, come categoria e come associazione”.

Prima novità, infatti, che esce da questo Congresso sono le modifiche allo Statuto dell'associazione, che hanno animato la tre giorni del Congresso (si veda gli articoli sulla cronaca del Congresso di Parma). Nella fattispecie sono tre le modifiche più significative apportate allo Statuto. La prima riguarda l'elezione del comitato esecutivo. Rispetto al precedente art. 12 dello Statuto che affidava al Consiglio Nazionale l'elezione dei componenti del comitato esecutivo, adesso spetterà al presidente eletto scegliere i membri del comitato tra gli iscritti all'associazione, privilegiando coloro che hanno sviluppate particolari competenze. Con questa modalità non è stato possibile eleggare seduta stante il comitato esecutivo, ma bisognerà aspettare altri 15 giorni per sapere chi siederà nel nuovo esecutivo. Nulla di cambiato invece sul fronte dei numeri. Il comitato resterà composta da nove membri, di cui due vice-presidenti e il tesoriere.

 

Altra novità che esce dal IX Congresso Nazionale di Parma è l'introduzione della figura del direttore generale che sarà il punto di riferimento del Consiglio e che resterà in carica per tutta la durata del mandato. Infine c'è da registrare il cambio della funzione del presidente del consiglio nazionale. Rispetto al passato, la durata dell'incarico è innalzata da uno a due anni e spetterà a lui convocare le riunioni del consiglio (nel precedente Statuo le riunioni erano convocate dal presidente dell'associazione). Per il presidente del Congresso Nazionale Francesco Priore il cambio di governance rappresenta “un grosso passo avanti”. Per Maurizio Bufi si chiude un Congresso nel quale “si è dibattuto molto. Ma adesso la competizione è alle spalle e c'è tutta la disponibilità a condividere i temi dibattuti nel congresso e anche discutere alcuni punti dei programmi dei colleghi che non sono stati premiati dalla competizione elettorale”. L'idea è quella di avere una visione unitaria con intenti comune. Ma le polemiche sembra non aver ancora lasciato il Congresso. La diatriba riguarderebbe soprattutto il numero di consiglieri attribuiti alla maggioranza, 14 mentre secondo alcuni avrebbero dovuto essere 13. Ma le polemiche sembrano non attecchire più sul terreno del Congresso. Bufi le lascia alle spalle. Ora è il momento di festeggiare.  

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