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Pf-OAM, l'Anasf non si arrende: "No a un secondo RUI"

10/29/2012 | francesco d'arco

Non vogliamo un altro RUI e per questo continueremo ad agire per portare il Governo a cambiare la propria posizione sul decreto legge 169/2012 che obbliga i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) a iscriversi all'OAM.


 

Non vogliamo un altro RUI e per questo continueremo ad agire per portare il Governo a cambiare la propria posizione sul decreto legge 169/2012 che obbliga i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) a iscriversi all'OAM. È questo il messaggio che manda alla categoria e al mercato Maurizio Bufi, presidente dell'Anasf.
 
Raggiunto da Advisoronline il presidente dell'associazione nazionale dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) critica questa tendenza a "spezzettare gli obblighi normativi" che ricadono sulla categoria in base ai prodotti collocati. E' evidente il riferimento di Bufi all'obbligo di iscriversi al RUI, al quale si aggiunge ora l'obbligo di iscrizione all'elenco dell'OAM. "Non si sentiva il bisogno di altri lacci e lacciuoli sulla categoria. L'ennesima dimostrazione che non si riconosce ancora adeguatamente l'unicità e la professionalità dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari), per questo ci troviamo oggi a dover rispettare nuovi obblighi e nuovi oneri che, tra l'altro," continua il presidente dell'Anasf "penalizza ulteriormente i giovani che sono entrati da poco, e che vogliono entrare, nel mercato".
 
Non solo. Bufi punta il dito anche contro la disparità introdotta nel decreto 169/2012 che fa una netta distinzione tra consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) dipendente e non dipendenti (articolo Pf-OAM, il Governo ha solo fame di soldi), : "Il decreto non mette tutti sullo stesso livello" sostiene Bufi. "Il famoso livellamento del campo di gioco viene messo in discussione dal decreto che non favorisce lo sviluppo delle competenze e della concorrenzialità. Questa distinzione è un elemento di disparità  inaccettabile". 
 
Ma Bufi non perde le speranze. "Abbiamo colto un segnale di apertura da parte del governo sull'argomento, per questo continueremo ad agire con tutte le iniziative che riterremo opportune per raggiungere il nostro fine ultimo: far capire al Governo che i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) non devono essere iscritti all'OAM senza se e senza ma".
 

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