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1/23/2013 | Ippolito Catania
Lo scandalo derivati scoppiato al Montepaschi di Siena costa la poltrona all'ex presidente Giuseppe Mussari. In seguito alle polemiche sugli anni della sua gestione, l'avvocato calabrese (e senese d'adozione) ha deciso di fare un passo indietro dal vertice dell'Abi, consegnando nelle mani del vicepresidente vicario Camillo Venesio le sue dimissioni "irrevocabili". "Ritengo di dover rassegnare con effetto immediato e in maniera irrevocabile le dimissioni da presidente dell'Associazione bancaria italiana - scrive nella lettera -. Assumo questa decisione convinto di aver sempre operato nel rispetto del nostro ordinamento, ma nello tempo, deciso a non recare alcun nocumento, anche indiretto, all'Associazione".
Mussari, al suo secondo mandato da presidente, ricopriva questo incarico dal 2010. Martedì mattina si era già intuito che la situazione stesse precipitando con le indiscrezioni del Fatto Quotidiano che svelavano l'esistenza di un altro contratto di finanza strutturata non dichiarato nei bilanci: si tratta del derivato con nome in codice Alexandria e si va ad aggiungere a quello emerso la scorsa settimana firmato con Deutsche Bank, denominato Santorini. Insieme queste esposizioni potrebbero costare adesso a Mps un buco nei conti del 2012 fino a 700 milioni che verrebbero tamponato con i soldi dello Stato, ovvero con i 3,9 miliardi di emissioni di Monti-bond.
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