Peggiora il rosso per Banca Popolare di Vicenza che vede scendere il risultato nel 2014 in negativo per oltre 758 milioni di euro a seguito della decisione del cda di ieri di adottare un approccio ancora più prudenziale nella valutazione degli avviamenti. Sono stati incrementati di ulteriori 370 milioni di euro, infatti, le relative rettifiche di valore rispetto a quanto deliberato in via preliminare lo scorso 10 febbraio, si legge in una nota dell’istituto presieduto da Gianni Zonin (nella foto). Gli avviamenti sono stati svalutati di circa il 65% per un importo di 600 milioni di euro.

La Bce ha comunicato che il requisito minimo di CET1 Ratio, richiesto a decorrere dal 31 luglio 2015, potrebbe essere ridotto in seguito al recepimento nel Bilancio consolidato 2014 degli esiti dell’analisi della qualità degli attivi (AQR). La banca vicentina, anche sulla base dell’interlocuzione in corso con l’organo di vigilanza europeo, ritiene che tale riduzione sarà comunicata verosimilmente in prossimità dell’assemblea dei soci prevista per il prossimo mese di aprile. I requisiti target, comunque, sono già stati superati dai ratio “pro forma”, attestandosi rispettivamente all’11,34%, in termini di CET1 Ratio, e al 12,49% in termini di Total Capital Ratio, valori superiori ai requisiti richiesti dalla Bce.