Il gruppo Crédit Agricole ha chiuso i primi nove mesi con un utile netto in calo a 3,588 miliardi di euro (-6,6%), a seguito delle svalutazioni per oltre 700 milioni di euro contabilizzate nel secondo trimestre. I ricavi sono aumentati a 22,89 miliardi (+1%). Nel terzo trimestre il gruppo francese (che in Italia controlla il gruppo Cariparma) ha registrato un utile netto di 1,46 miliardi di euro (+2,1%), mentre i proventi sono saliti a 7,5 miliardi (+1,3%). Il Common Equity tier 1 ratio è salito al 12,9% a fine settembre.

 

Quanto alla controllata Cariparma (che include Carispezia e Friuladria), i proventi si attestano a 410 milioni nel primo trimestre (1,2 miliardi di euro nei primi nove mesi, in crescita del 3,7%) mentre l’utile netto si attesta a 133 milioni (+15%) nei primi nove mesi (43 milioni nel terzo trimestre). Credit Agricole SA, escluse le controllate estere, ha chiuso il terzo trimestre con proventi per oltre 4 miliardi (+4%) e un utile netto di 758 milioni (+4,1%). Nei primi nove mesi la banca ha registrato in Francia ricavi per 11,9 miliardi (+2,1%) e un utile di 1,6 miliardi (+13,2%).

 

 

L'a.d. Jean - Paul Chifflet ha escluso che la banca possa giocare alcun ruolo nel possibile scenario di acquisizioni atteso nel settore bancario italiano dopo i test della Bce che, in particolare, hanno evidenziato la debolezza di Mps, così come in altri paesi: "Come gruppo Credit Agricole non stiamo effettuando alcuna crescita esterna in nessun paese, con l'eccezione di Amundi".