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Eurovita, le banche chiedono chiarezza sulle coperture dei riscatti

4/20/2023 | Redazione Advisor

Oggi in programma un nuovo incontro al ministero dell'Economia tra assicurazioni e banche coinvolte per accelerare sul piano di salvataggio della compagnia. Intanto Eurovita valuta la causa contro Cinven


Il tempo dei riscatti si avvicina, il blocco infatti scadrà il 30 giugno. Come anticipato da MF-Milano Finanza, è prevista una nuova riunione con il coordinamento del ministero dell'Economia e la partecipazione delle banche (Sparkasse, Banca Fideuram, FinecoBank e Credem) e della compagnie di assicurazione coinvolte (Intesa Sanpaolo, Poste Italiane, Generali, Unipol e Allianz) per la messa a punto del piano di salvataggio. L'intenzione è di riuscire a individuare una soluzione che accontenti tutti entro giugno, quando scadrà anche il secondo provvedimento Ivass per il congelamento dei riscatti.

Ma le posizione sembrano ancora piuttosto distanti, soprattutto per quanto riguarda le modalità di attuazione del piano. Le assicurazioni chiedono di dividere in cinque parti uguali il portafoglio di Eurovita, con le banche che dovrebbero essere chiamate a fare da garanti in caso di riscatti anticipati dei clienti. Ma resterebbero dubbi sul trasferimento delle unit linked (che secondo un primo piano sarebbero dovute rimanere separate), sollevato in particolare dalle banche che vorrebbero anche avere chiarezza sulle risorse effettive da destinare a copertura di eventuali riscatti.

Intanto, sempre MF Milano-Finanza, riferisce che l' amministrazione straordinaria di Eurovita potrebbe chiedere i danni alla precedente gestione della compagnia. E guarda agli organi amministrativi dell' assicurazione, che nel frattempo sono stati sciolti, ma pure a Cinven, il fondo di private equity azionista che ha deciso di non ricapitalizzare la società. Del resto è lo stesso Codice della Assicurazioni a prevedere (all'articolo 234) che “l'esercizio dell'azione sociale di responsabilità contro i componenti dei disciolti organi amministrativi e di controllo e contro il direttore generale, la società di revisione e l'attuano revisore spetta ai commissari straordinari, sentito il comitato di sorveglianza, previa autorizzazione dell'Ivass”.

Naturale quindi che l'amministrazione straordinaria della compagnia stia valutando se ci sono gli estremi per un'azione risarcitoria nei confronti dei precedenti organi della compagnia, e allo scopo abbia iniziato a fornirsi di parere legali.

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