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2/12/2024 | Daniele Barzaghi
C’è stata un’epoca in cui Carlo Maria Martini, l’allora cardinale di Milano, era considerato una sorta di “Papa rosso”, nomignolo usato nell’ambito ecclesiastico per definire il responsabile di Propaganda Fide, ma che nel caso del porporato lombardo segnalava un’attenzione ai temi sociali, in un’epoca in cui il Vaticano sembrava più attento ad altre questioni.
Nel mondo della finanza, Nerio Nesi, di cui è stata appena comunicata la scomparsa, rappresentò qualcosa di simile tanto da guadagnarsi l’epiteto di “banchiere rosso”.
Banchiere appunto, ma anche partigiano durante la Seconda Guerra mondiale ed ex ministro dei Lavori pubblici nel Governo Amato II nel 2000, Nesi è stato un protagonista della scena economica del secondo Dopoguerra, come ricordava questa mattina anche il Corriere della Sera.
Vicepresidente della Cassa di Risparmio di Torino, a.d. di Banca Subalpina, consigliere della Popolare di Milano e soprattutto presidente della Banca Nazionale del Lavoro per 11 anni, tra il 1978 e il 1989, in un ruolo che lui definiva “banchiere di complemento”, a sottolineare la vocazione anche sociale del ruolo.
Ne ha annunciato la scomparsa la Fondazione Cavour, di cui era presidente onorario.
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