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3/6/2024 | Daniele Barzaghi
Sergio Ermotti, ceo di UBS, non ha usato giri di parole. A suo giudizio, dopo la crisi finanziaria, i regolatori europei sono colpevoli di aver lasciato agli Stati Uniti l'egemonia del settore bancario internazionale.
Sin dalla crisi del 2007-2009, le autorità di regolamentazione statunitensi hanno chiaramente indicato che volevano che le banche statunitensi "fossero la forza trainante nel settore dei servizi finanziari, in modo da consentire loro di crescere", ha affermato Ermotti nel podcast condotto da Nicolai Tangen, amministratore delegato di Norges Bank Investment Management.
“L'Europa ha fatto il contrario. L'Europa ha fatto tutto ciò che poteva fare per impedire alle banche di crescere o di avere successo. Senza un'unione dei mercati dei capitali, senza un'unione bancaria, ha impedito la creazione di attori forti e alternativi".
La crisi finanziaria ha portato a una serie di salvataggi e fusioni nel settore bancario europeo, ma in seguito molti dei più noti istituti di credito hanno faticato a eguagliare la performance dei loro omologhi statunitensi.
In Europa "ognuno vuole avere i propri campioni nazionali, dimenticando che vincere i campionati nazionali non porta molto lontano" ha continuato.
Ermotti ha poi parlato del suo successore alla guida di UBS, evidenziando come il gruppo bancario gli avesse chiesto di restare fino a inizio 2027: “Bisogna essere realistici al giorno d'oggi, avere più di due o tre candidati credibili non è facile”.
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