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11/16/2022 | Redazione Advisor
Un anno è passato da quando è morto Ennio Doris, fondatore di Banca Mediolanum. Per ricordarlo l’Università Cattolica di Milano gli ha dedicato il convegno “Un nuovo modo di essere banca” a cui hanno partecipato tra gli altri, il presidente dell’Abi Antonio Patuelli, l’Ad di Mediobanca Alberto Nagel, l’Ad di Banco Bpm Giuseppe Castagna, oltre a Victor Massiah, docente in Cattolica, Davide Serra, Ceo Algebris Investments, Domenico Siniscalco, vice chairman Morgan Stanley Europe, Flavio Valeri, presidente Lazard Italia, Bruno Bianchi, già direttore centrale Vigilanza Banca D’Italia e i figli Massimo e Sara Doris.
Proprio Massimo Doris ha voluto ringraziare i presenti: “Quello di oggi - ha detto l’amministratore delegato di Mediolanum - è stato un bellissimo appuntamento, un tributo a mio padre Ennio che davvero ha tracciato la strada di un nuovo modo di fare banca”. Doris, come riporta il Corriere della Sera, si è soffermato anche sull’attualità: “La crisi energetica? Papà avrebbe detto che è un'occasione per innovare. Perché la vera risorsa non è il gas, ma l'intelletto umano, che trova le soluzioni”. L'ottimismo, ha ricordato Massimo Doris, era uno dei pregi di Ennio Doris, fondatore di Mediolanum scomparso a 81 anni il 24 novembre 2021.
E, in un’intervista ad Avvenire pubblicata martedì, ha spiegato che “mio padre ha introdotto su larga scala principi come la diversificazione, il corretto orizzonte temporale, l’ingresso regolare nei mercati e strumenti efficienti come i fondi di investimento. Ha intuito e teorizzato l’importanza che la variabile psicologica gioca nel risparmio e negli investimenti e come debba essere razionalizzata e sfruttata, investendo periodicamente in modo regolare con un semplice addebito periodico sul conto corrente prima, con i servizi più evoluti oggi. Tutto ciò in un Paese abituato per decenni a fare ricorso solo a bot e cct, a prescindere dalla vera esigenza sottostante del cliente e dal vero tasso di interesse reale non gravato dall’inflazione”.
“Soprattutto mio papà – ha proseguito l’a.d. – ha lasciato una grande lezione di vita, un patrimonio valoriale che ha permeato la nostra famiglia e tutti i nostri collaboratori di Banca Mediolanum, nessuno escluso. Ci ha insegnato il valore dell’altruismo, a guardare con ottimismo al domani, al non perdersi nelle difficoltà e tramutarle immediatamente in opportunità”.
“Oggi a un anno da quel triste 24 novembre dico: grazie papà Ennio per i valori che ci hai trasmesso e il miglior modo per celebrarlo è aver cura della sua opera e seguire una delle sue massime – lascia il mondo un po’ meglio di come l’hai trovato. Io e mia sorella Sara, uniti, continueremo a dare forza al suo progetto”, ha concluso Massimo Doris.
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